Cinghiali nell’abitato di Lanciano, il sindaco messo in croce per aver ordinato gli abbattimenti.
Polemiche degli ambientalisti all’indirizzo del primo cittadino e presidente della Provincia, Mario Pupillo.
Costretto a difendersi, visto che si è in periodo elettorale, da chi lo attacca per aver ordinato di prelevare, anche con l’uso delle armi, i cinghiali che stanno creando problemi nel centro abitato di Lanciano, in via Silone.
In un post su facebook, il presidente sindaco spiega: «L’abbattimento dell’animale è solo l’estremo rimedio a delle situazioni di evidente pericolo per l’incolumità e la sicurezza delle persone. Le Guardie Venatorie della Polizia Provinciale stanno procedendo alla cattura degli animali attraverso dei proiettili anestetizzanti o con la predisposizione di trappole per poi trasferirli in habitat meno antropizzati del centro cittadino e più adatti alla fauna selvatica. Le operazioni sono eseguite nel rispetto della legge 157 1992 e della legge regionale 10 del 2004. Della questione si stanno occupando la Polizia Provinciale e i Veterinari della Asl Lanciano Vasto Chieti: gli stessi funzionari, con cui sono in contatto dal primo momento dell’emergenza rappresentata dalla presenza di cinghiali in una zona ad alta densità abitativa, mi hanno ribadito che l’abbattimento è l’ultimo dei rimedi a situazioni di grave pericolo per la sicurezza pubblica».
Il nodo della questione è che la fauna selvatica va gestita, come si fa in tutto il Mondo civile ed avanzato. Tra le metodiche di gestione c’è il prelievo programmato, mediante selecontrollo, che tradotto significa sparare e uccidere, in base ad un piano di prelievo scientificamente stilato.
Si fa così ovunque, in tutta Europa, ma in Abruzzo sembra impossibile.
Poi ci si lamenta che i cinghiali entrino nelle città…
Francesco Bottone
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