LE AZIENDE INFORMANO
AGNONE – È cominciato ormai il conto alla rovescia per il Caseificio Di Pasquo che, anche quest’anno, parteciperà al Cibus di Parma, uno dei saloni internazionali alimentari più importanti al mondo.
L’evento fieristico, che quest’anno compirà 18 anni e verrà inaugurato dal Ministro Maurizio Martina, vedrà ben 3 mila espositori dislocati in uno spazio di 130 mila metri quadri.
Aprirà i battenti il prossimo 9 maggio, il Cibus, evento del settore enogastronomico organizzato da Federalimentare e Fiere di Parma. Quest’anno, sono attesi 70 mila visitatori di cui 15 mila esteri. 2 mila i top buyers. Un trend in crescita quello del Cibus al quale parteciperanno anche le aziende molisane. Tra queste, il Caseificio Di Pasquo sarà presente nel padiglione 2 (stand C 073). In uno spazio espositivo di 36 metri quadri, oltre al team dell’azienda i cuochi stellati dell’associazione enogastronomica Assofud (laboratorio di comunicazione fondato da Francesco Cinapri nel 2013, ndr) che si preoccuperanno di organizzare numerosi show-cooking per l’azienda agnonese.
«Gli obiettivi di fiere come queste non sono esclusivamente commerciali. Si tratta sempre e comunque di un’opportunità per la promozione del territorio, come abbiamo più volte ribadito. Oggi questo desiderio assume un tono particolare» ha spiegato Lorenzo Di Pasquo (nella foto con la figlia Debora), direttore generale dell’omonimo caseificio. «La nostra azienda compie sessant’anni, un lasso di tempo in cui siamo cresciuti e ci siamo adattati alle esigenze del mercato, dimostrando che fare impresa è possibile anche laddove nessuno investirebbe».
Della stessa opinione anche Debora Di Pasquo, responsabile commerciale e marketing del caseificio fondato nel 1956. «Vivere in un territorio come l’alto Molise e fare impresa qui è una sfida continua. Tuttavia è chiaro che arrendersi non è la soluzione» ha sintetizzato la giovane. «Tocca lavorare duramente per resistere a tutte le avversità e cogliere ogni occasione per mostrare i risultati. Cibus sarà questo: un palcoscenico per noi e per il territorio; una piattaforma in cui faremo vedere che il Molise c’è, il Molise esiste e con testardaggine resiste. Soprattutto, però, dimostreremo che il Molise ha voglia di crescere, di sviluppare un’economia in grado di invertire anche i trend demografici» ha continuato Debora per poi concludere: «questo cambiamento può partire dalle istituzioni o dalle aziende. Ciò che conta è che cominci da qualche parte».