MILANO – Lo scorso 7 giugno, nel salone d’onore della Triennale di Milano, si è tenuta la cerimonia di premiazione del MAM, Maestro d’Arte e Mestiere, promosso dalla Fondazione Cologni, I edizione di un riconoscimento inedito dedicato ai Maestri d’Arte eccellenti. Tra le tante categorie individuate in cui spiccano nomi risonanti della creatività italiana, compresi premi nobel, artisti, designers e ambasciatori del gusto italiano nel mondo, sono stati selezionati i fonditori molisani Armando e Pasquale Marinelli, testimonial della famiglia artigiana più longeva del mondo, nella specifica categoria “Mestieri rari”. Altre categorie avrebbero potuto ospitare le famose campane di Agnone ma attraverso il termine rarità si è voluto attribuire il valore aggiunto della poesia, ovvero quella suggestione che contribuisce a realizzare i sogni.
Entrare a far parte del libro d’ oro dei MAM è un raro e gratificante riconoscimento per questi 62 protagonisti che con sacrificio e abnegazione, in maniera del tutto anacronistica, rimangono assolutamente certi che la connotazione del nostro Paese debba riguardare la preziosità ed esclusività dei suoi manufatti. Infatti il saper fare, la passione, il valore anche umano di questi grandi artefici fanno grande la nazione e costituiscono una delle sue principali ricchezze: un giacimento artistico, culturale ed economico che il mondo intero riconosce e desidera.
MAM si propone di rendere un omaggio commosso e grato alle molte mani intelligenti responsabili di una grande bellezza che innerva l’intero territorio e che ci fa sentire eredi non indegni della lezione rinascimentale e del suo lascito culturale e umano senza eguali. Bisogna dunque ritenere la figura del maestro come capitale umano, come testimone e ambasciatore del sapere: la conoscenza ed il talento unite alla capacità di trasmettere il sapere caratterizzano un insegnante, un maestro capace di sostenere e tramandare l’eccellenza.
La Fondazione Cologni desidera dunque onorare quella “scintilla del Divino” fatta dall’ingegno e dal talento di quei Maestri d’Arte da noi poco esaltati ma che altrove ci invidiano tanto da essere definiti “tesori viventi” in Giappone e preziosi al pari dello champagne in Francia.
Nella presentazione dell’ esperienza testimoniata da Armando e Pasquale Marinelli, titolari dell’ omonima Pontificia Fonderia di campane, c’è anche il merito di aver messo Agnone ed il Molise, la regione meno nota d’Italia, al centro del mondo.
A tutti i premiati è andata una medaglia commemorativa appositamente coniata dalla Zecca dello Stato ed il privilegio di aver inaugurato l’ albo d’oro delle eccellenze italiane apponendovi ciascuno la propria firma.
Il patron della manifestazione Franco Cologni nel suo discorso di apertura fa un elogio dell’”uomo artefice”ribadendo quanto le mani, più del cervello, abbiano fatto dell’uomo un animale evoluto. Cologni saluta i 62 maestri selezionati con cura e valorizzati con amore e dice: “Grazie perché la vostra stessa vita è emblema, riconoscimento e specchio di quanto valore sappia generare l’uomo artefice: ‘artefice’ del suo destino ma anche del prestigio del nostro paese e di una bellezza che ancora riesce a sorprendere, a commuovere, a renderci migliori”.
E di queste parole i fratelli Marinelli sono infinitamente grati perché stimolano e rafforzano il viscerale rapporto d’amore con l’antico mestiere degli avi.