Raccoglitore di funghi disperso nei boschi di Boiano. Ritrovato dal Soccorso Alpino.
Si è conclusa a lieto fine la disavventura di un trentaseienne cercatore di funghi di S. Agata dei Goti (CE) disperso nei boschi di Boiano.
Il ragazzo, T. C. le sue iniziali, era partito nelle prime ore di questa mattina in località S. Maria di S. Polo Matese, per dedicarsi alla raccolta di funghi. Dopo diverse ore di cammino attraverso il territorio impervio dei boschi della zona, si è reso conto di aver perso l’orientamento. Dopo diversi e vani tentativi di ritrovare la via del ritorno, ha deciso di chiedere aiuto. Fortunatamente, mediante il suo telefono cellulare, verso le 09:30 circa, ha contattato il 118 il quale, trattandosi di territorio montuoso, e in ottemperanza alle procedure operative definite in tali ambienti, ha immediatamente allertato il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) che ha inviato una squadra di tecnici sul posto. Dopo circa due ore di ricerca, il giovane raccoglitore di funghi è stato individuato e raggiunto dai tecnici del Soccorso Alpino in località Acerone nella zona montuosa limitrofa a Boiano. È apparso in buone condizioni di salute anche se alquanto provato dalla disavventura.
Sul posto erano presenti anche i Carabinieri del Comando Stazione di Boiano.
Ancora una volta il tempismo e la sinergia operativa tra 118 e Corpo Nazionale Soccorso Alpino ha consentito un rapido ed efficace epilogo di una vicenda che sarebbe potuta degenerare con il passare delle ore.
Questo episodio contribuisce ad accrescere una preoccupante statistica che annovera cinque soccorsi del CNSAS a persone disperse in ambiente montano solo nelle ultime due settimane. Tale dato dimostra che in un territorio particolarmente complesso dal punto di vista orografico ed estremamente vocato ad attività turistiche e ricreative come quello della nostra Regione, bisogna tenere alto l’allerta, in particolar modo in un ambito, quello del pubblico soccorso, ed un ambiente, quello montano ed impervio, in cui la tempistica di intervento è un fattore determinante per l’incolumità delle persone.
Nella Regione Molise il CNSAS, che è attore principale in questi interventi, e che la Legge 74 del 21 marzo 2001, individua quale “soggetto di riferimento esclusivo per l’attuazione del soccorso sanitario nel territorio montano ed in ambiente ipogeo” indispensabile a coadiuvare l’azione del servizio di emergenza sanitaria 118 regionale, per quanto ben strutturato per personale e qualifiche tecniche, manca del tutto di risorse e mezzi che gli permettano di operare in ottemperanza alle normative vigenti, come avviene, d’altronde, nelle altre Regioni Italiane.
La mancanza di risorse e mezzi dedicati al soccorso in ambiente montano determina inevitabilmente un problema oggettivo in caso di emergenze che solo la dedizione e lo spirito di sacrificio degli operatori CNSAS insieme al personale 118 riesce momentaneamente a risolvere.
E’ dal 2013 che la Regione Molise si è impegnata a dotarsi di una Legge che consentirebbe al CNSAS di ottenere risorse per lo svolgimento dei propri compiti istituzionali, così come avviene in tutte le Regioni d’Italia dando man forte al già provato sistema di emergenza urgenza territoriale molisano.
Tale strumento normativo, che scaturisce da una mozione approvata a maggioranza dal Consiglio Regionale il 10 settembre 2013, e che, inspiegabilmente, a tutt’oggi ancora non intraprende il suo iter legislativo, permetterebbe alla nostra Regione di garantire un servizio efficiente e, peraltro, definito dalle normative vigenti, in materia di pubblico soccorso.
È auspicabile che al più presto tale Legge possa essere approvata per il bene dell’intera collettività.
Raccoglitore di funghi disperso nei boschi del Molise
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