Nell’ambito di una mirata attività di controllo avviata per garantire la sicurezza e l’incolumità delle persone, la Polizia di Stato di Campobasso ha sottoposto a verifica, in questa Provincia, cinquemila detentori di armi e di licenze di porto d’armi, analizzando le autocertificazioni finalizzate all’ottenimento dei certificati medici di idoneità al porto d’armi o alla detenzione di armi.
Avvalendosi del fattivo contributo dell’INPS, la Squadra Mobile ha incrociato i dati dei procedimenti amministrativi con quelli delle certificazioni di invalidità del citato Istituto di previdenza.
Dall’esame della documentazione, è emerso che 30 soggetti, pur essendo in possesso di invalidità civile, per lo più con patologie psichiche, risultavano detentori legittimi di licenze di porto d’armi e di armi sulla base di certificazioni di idoneità psicofisiche prodotte e acquisite agli atti dei procedimenti amministrativi della Divisione di Polizia Amministrativa di questa Questura.
In 20 casi, le patologie che avevano dato luogo al riconoscimento dell’invalidità, erano pregresse rispetto al rilascio del certificato anamnestico preliminare all’emissione del certificato di idoneità per la detenzione o il porto d’armi. I medici di base, da un lato inoltravano all’INPS le richieste di invalidità dei loro assistiti attestando la sussistenza di patologie psichiche (in gran parte convalidate dalle Commissioni mediche ASREM ed INPS), dall’altro controfirmavano i certificati anamnestici, sottoscritti dai pazienti interessati, che riportavano una storia clinica pregressa “negativa”, traendo in inganno il medico dell’ASREM, della Polizia di Stato o Militare che successivamente ne decretava l’idoneità psicofisica al porto d’armi e alla detenzione di armi.
I medici “compiacenti” ed i loro pazienti sono stati pertanto denunciati alla competente A.G. per false attestazioni.
In tale contesto, sono state ritirate – a 30 persone ed in via cautelare – i porti d’arma e le armi detenute. Inoltre, la Prefettura di Campobasso ha avviato, per tutti gli indagati, i connessi procedimenti per il divieto di detenzione di armi e la Divisione PASI della Questura quelli per le revoche dei porti di fucile.
Affetti da patologie psichiche ma titolari di porto d’armi, denunciati medici “compiacenti”
Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.