• Editoriale
  • Aggregazione Molise – Abruzzo, meglio tardi che mai

    Si comincia a  capire che il problema per i comuni di confine tra Abruzzo e Molise è territoriale e non partitico. E ben venga l’ultima dichiarazione di Maurizio Cacciavillani, già vice-sindaco di Agnone, a valle delle dichiarazioni del Governatore della Regione Abruzzo D’Alfonso alla festa dell’Unità svoltasi in Agnone il 1 settembre scorso, con le quali egli ha annunciato “l’approvazione del progetto definitivo per il completamento della Fondovalle Sangro, un’arteria importante anche per il Molise”

    Su questo punto, Cacciavillani  interviene affermando l’importanza, per i molisani, del collegamento tra il territorio molisano e la Val di Sangro.

    Va detto che Cacciavillani, già nel 2011, appoggiò il progetto Altosannio-Almosava che prevedeva appunto, come prioritaria, una viabilità di collegamento tra l’Alto Molise e l’Alto Sangro, con coinvolgimento anche dell’Alto Vastese. Purtroppo, però, ritenendo che fosse importante operare soprattutto nell’ambito regionale molisano, preferì concentrarsi sul collegamento tra Agnone e Frosolone e Trivento, con maggior attenzione alla Fresilia che non alla Valle del Sangro. Ora, finalmente, ripensa a questo collegamento, portando a riferimento la necessità di una interconnessione viaria utile a tutta la Diocesi di Trivento, che è la parte importante e determinante di tutta Almosava (AltoMoliseSangroVastese) e, soprattutto, parla apertamente di eliminazione definitiva delle province e di una riaggregazione tra le due regioni Abruzzo e Molise; appunto come previsto dal progetto Almosava-Altosannio.

    Bene. Meglio tardi che mai. Non posso che compiacermene. Gli altosanniti ne saranno felici.

    Purtroppo, siamo ancora a livello d’intenzioni. Intendiamoci: è importante che sempre più politici si vadano convincendo dell’importanza di collegare, con una viabilità importante, i territori frontalieri di montagna della valle del Trigno con quella del Sangro, cosa che trascina con sé: il polo archeologico interregionale; il polo industriale delle due valli; il polo sanitario; il polo sportivo invernale; il polo turistico; il polo scolastico; il distretto caseario e via di questo passo.

    Le intenzioni sono importanti. Benissimo. Ma è lecito chiedersi se seguiranno le azioni oppure se la casta regionale di Campobasso farà del tutto per fare abortire ogni più piccola, seppur importante, iniziativa, sempre impegnata, com’è, a difesa  dell’autonomia regionale che la salvaguardia contro tutti.

    Potrà o saprà Cacciavillani, a questo punto, divincolarsi da quella Casta e predisporre metodologie di lavoro che coinvolgano il sindaco attuale di Agnone e gli altri sindaci dei suddetti territori contro la Casta Regionale? E, questi ultimi, sapranno trovare il coraggio di pensare al territorio piuttosto che al partito? Sapranno trovare il coraggio di rompere, una volta per tutte, con quella Casta che ha contribuito non poco alla desertificazione patrimoniale e demografica di Altosannio-Almosava?

    Enzo Delli Quadri 

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