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  • Moratoria sull’eolico selvaggio in Molise

    Riceviamo e pubblichiamo:

     

    Da incorniciare la giornata di mobilitazione di giovedì scorso degli attivisti anti eolico

    selvaggio tenutasi davanti all’assessorato alle attività produttive della regione Molise a

    Colle delle Api. Come si ricorderà, ci eravamo dati appuntamento in occasione della

    conferenza di servizi che doveva decidere le sorti del territorio di Montecilfone in relazione

    all’annunciato ed autorizzato (da comune e regione) impianto eolico da realizzarsi in un

    luogo incantevole ricadente nel circondario dell’importante paese molisano e, purtroppo,

    anche di altri comuni. La giornata si preannunciava pesante, visti i precedenti che

    volevano sbarrate le porte della partecipazione ai rappresentanti dei comitati e delle

    associazioni ma eravamo e siamo coscienti delle nostre buone ragioni ed intenzioni,

    eravamo e siamo pieni di sentimenti e amore verso la nostra terra, eravamo e siamo

    coscienti della nostra pulizia morale, che non lascia spazio ad interpretazioni di qualsiasi

    sorta, prima fra tutte, la consapevolezza di non avere interessi personali se non quelli del

    rispetto di un territorio invidiabile ma sotto attacco di amministratori senza scrupoli.

    Ebbene, dopo un primo timido rifiuto alla nostra richiesta di assistere alla conferenza

    tecnica, è bastata un’altra gentile richiesta per ottenere quello che a molti sembrava fuori

    dalle regole mentre, per noi e per il buon senso, rappresenta il raggiungimento minimo del

    rispetto della democrazia, del rispetto di coloro che si battono per i beni comuni e collettivi,

    per la partecipazione richiamata fin anche dalla costituzione. Il presidente Tamburro ha

    acconsentito a che alcuni rappresentanti entrassero per seguire i lavori e ci ha anche

    concesso, a margine, di esprimere tutte le nostre perplessità e contrarietà! Semplice e

    democratico, bastava poco! Degli interventi dei presenti non vorremmo raccontare, lunghi,

    arroganti a tratti volgari intellettualmente, spesso non rispettosi dei presenti e delle loro

    intelligenze. Basterebbe menzionare quello del sindaco interessato che ha ribadito il suo

    consenso senza se e senza ma e, soprattutto, senza motivazioni! Basterebbe riportare

    dell’assurdo (nei contenuti) passaggio di uno dei rappresentanti dell’impresa che riferiva di

    anticipazioni elargite al comune per permettere il pagamento degli stipendi degli impiegati

    comunali in dispregio di qualsiasi regola! Solo il titolare dell’impresa è riuscito, tra

    l’imbarazzo di tutti, a far trascurare la “scivolata” dicendo di aver stoppato l’operazione in

    quanto non rispondente delle direttive che prevede risarcimenti solo a favore del territorio

    defraudato! E noi aggiungiamo, “e comunque ad opera ultimata”! Ma qui, per fortuna,

    l’impianto è ancora da autorizzare in via definitiva. Purtroppo si è dovuto anche assistere a

    rivelazioni che sanno di mancata tutela come quella relativa ad un sito archeologico ormai

    scomparso perché interessato da una cava da trent’anni nel silenzio e assenza delle

    istituzioni preposte o come quella di un’altra realtà, sempre archeologica, spuntata fuori

    solo grazie ai cittadini ma sconosciuta alla soprintendenza o come, ancora, quella del

    mancato riconoscimento di posti come quelli tra Montecilfone, Montemitro, Palata e

    Campomarino tra quelli da vincolare paesaggisticamente. E così si capisce che non

    sempre i peggiori sono quelli che, per lavoro, cercano di fare investimenti d’impresa, e si

    capisce come le responsabilità principali sono da addebitare agli amministratori che (per

    motivi non proprio oscuri) permettono quegli scempi che a noi non piacciono o a quei

    tecnici preposti alla tutela troppo arroccati a difesa del loro ruolo che, invece di essere

    interpretato come servizio, s’immagina e si svolge solo o quasi sempre a servizio delle

    proprie carriere, non permettendo di fatto la partecipazione delle altre componenti

    istituzionali e sociali. Insomma, sentite le controdeduzioni dei tecnici della direzione

    regionale per i beni culturali, registrato il “no” dell’impresa alle “modifiche” indicate dal

    mibac, registrata, perché no, la lotta ferrea di noi ambientalisti, il presidente Tamburro si è

    visto impossibilitato a concedere l’approvazione definitiva ed ha demandato il giudizio

    finale alla valutazione del Consiglio dei Ministri, ultimo appello nei casi di specie. A

    margine, come da accordi, ci è stata data la parola per illustrare ancora una volta quelli

    che, a nostro avviso, sono tutti i punti dequalificanti di altro approdo di eolico in Molise.

    Che dire, giornata memorabile per noi sostenitori della terra! E così, dopo la schiacciante

    vittoria ottenuta dai combattenti della “NO STALLA”, si profila una nuova pagina da

    ricordare per i difensori dell’ambiente! Un 2 a 0 a tavolino e sul campo senza appelli!

    Adesso ci aspetta la parte più impegnativa, un’assemblea generale delle associazioni e dei

    comitati che si terrà martedì 27 maggio c.m. alle ore 18.00 presso il Terzo Spazio in via Mazzini

    38/A Campobasso per fare il punto della situazione e per indicare la data e gli aspetti

    organizzativi della importante manifestazione da portare ai piedi della regione Molise per

    la prima decade di giugno, al fine di chiedere definitivamente, senza se e senza ma, la

    MORATORIA sul tema dell’eolico selvaggio! Nessuno dovrà mancare! E siamo certi che

    saremo in tanti!

    Per i Comitati e Associazioni

    Candida Stellato, Emilio Izzo

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