E’ arrivata pure per Domenico Lanciano l’ora di andare in pensione, per raggiunti limiti di età (66 anni e 7 mesi, come ordina la Fornero). Lascerà il suo ufficio alla Asrem di Agnone lunedì 31 ottobre. Ma è da settembre che si è premurato di salutare e ringraziare tutti. Prima lo ha fatto con la pagina 7 del fascicolo n. 70 del 30 settembre 2016 della rivista trimestrale aziendale Asrem “Umanizziamo…ci” di Isernia, coordinata dalla dottoressa Rita Viscovo, responsabile URP. Poi, ha distribuito direttamente a tutti i dipendenti della Asrem di Agnone una molto personalizzata “Lettera di commiato” cui ha unito uno scontrino da due euro per un “caffè di congedo” da sorseggiare al bar dell’ospedale Caracciolo. Quindi, ha inteso pure salutare e ringraziare tutta Agnone e tutto il Molise con una lunga lettera pubblicata alla pagina 13 dal mensile “L’Eco dell’Alto Molise” di ottobre, già in edicola e nelle case degli abbonati (tiratura media quasi mille copie).
Un pensiero di riconoscenza e gratitudine pure per la stampa. “Ringrazio, tanto e di cuore, tutte le testate giornalistiche ed i colleghi che hanno dato spazio ai tantissimi miei scritti (specialmente ai comunicati-stampa dell’Università delle Generazioni), permettendomi di contribuire al dibattito per migliorare società e territorio” così abbiamo letto nella pagina che il direttore editoriale de L’Eco, Maurizio d’Ottavio, ha titolato “Grazie Agnone, grazie Molise … ma con riserva” volendo evidenziare una qualche amarezza espressa da Lanciano, quando annota che la Città di Agnone (cioè la Biblioteca Comunale) e il Molise (ovvero l’Università territoriale regionale) non hanno accettato la sua donazione totale, consistente al momento in ben 50 metri cubi di materiale documentario (libri editi ed inediti, biblioteca prevalentemente storico-sociologica, emeroteca, fototeca, fonovideoteca, pinacoteca, volantinoteca, oggettistica e tanta altra documentazione sociale di una qualche importanza culturale ed anche economica). Probabilmente pure questa donazione sarà destinata ad andare all’estero, come tantissimi giovani che in Italia non riescono a trovare favorevoli spazi di vita e di lavoro (come afferma in un acuto editoriale Vittorio Labanca, direttore responsabile del periodico che, edito dal Cenacolo francescano, vanta una longevità rara in Molise, ben 36 anni di ininterrotto e lodevole servizio per il territorio di appartenenza e per l’emigrazione).
Ma cosa farà, una volta libero dai rigidi impegni lavorativi?… “Non so ancora cosa farò da grande – afferma con ironia Lanciano – Ma sicuramente qualcosa cercherò di fare, dopo un periodo di necessario riposo. In verità, per tutto ciò che vorrei fare non basterebbero dieci vite, però sarei ultracontento se almeno riuscissi a completare la catalogazione del mio “iter” ovvero il mio viaggio esistenziale interamente riversato nelle voluminosissime mie sudate carte personali e sociali che cercano collocazione, fruizione e valorizzazione pubblica adeguata in Italia (meglio se in Molise) o all’estero. Per il resto continuerò a prendermi cura dell’Università delle Generazioni, associazione culturale che, giunta ormai proprio in questo ottobre 2016 al 23° anno di intensa attività, mi ha dato finora veramente tantissime piccole e grandi soddisfazioni”.
Redatto da Università delle Generazioni