“In Molise i consiglieri regionali sono tutti contro, sono del Pd ma sono contro. E perché? Perché con la riforma prenderanno quanto prende il sindaco del comune capoluogo”. Lo dice il premier Matteo Renzi a Frosinone. “Il Molise, nota regione con un sacco di abitanti… Intendiamoci, è una regione importante, ci abbiamo fatto anche il patto per il Molise. Ma ai consiglieri regionali gli si può ben dare lo stipendio del sindaco di Campobasso”, aggiunge Renzi. (ANSA)
(ANSA) – CAMPOBASSO, 8 NOV – “Le dichiarazioni del premier Renzi mortificano la dignità dei molisani e dell’assemblea legislativa che li rappresenta“. Così quattro consiglieri regionali del Molise, di maggioranza e opposizione (Nunzia Lattanzio, Francesco Totaro, Massimiliano Scarabeo e Angiolina Fusco Perrella) in un documento diffuso dopo le dichiarazioni del premier, fatte ieri a Frosinone sul Molise e sulle indennità dei consiglieri locali.
“Non riconoscere a quel ‘sacco di abitanti’ del Molise pari dignità sociale – aggiungono – determina, di fatto, lo svuotamento in democraticità dell’ordinamento, ma ciò non desta ulteriore meraviglia. I consiglieri regionali del Molise, giova ricordarlo a noi stessi, hanno gli stessi diritti-doveri dei loro colleghi delle altre regioni. Con le ultime dichiarazioni, il Presidente Renzi, ha mostrato ancora una volta di avere idee poco chiare, sia sulle norme di diritto generale, sia su quelle di diritto costituzionale”. I consiglieri quindi sottolineano che alla base della loro decisione di votare no al referendum non ci sono le questioni legate alle indennità ma altro: “Con il nostro no riteniamo di voler continuare a difendere una forma di Governo parlamentare che tuteli la corrispondenza tra l’azione governativa e la volontà popolare espressa dagli orientamenti politici pluralistici del corpo elettorale e non da quelli di un singolo partito”.
(ANSA).
(ANSA) – CAMPOBASSO, 8 NOV – “Ho tutto l’interesse a chiarire questa situazione con il segretario del nostro partito: ne parlerò al più presto con Renzi, penso già nei prossimi giorni”. All’indomani delle dichiarazioni del presidente del Consiglio (“i consiglieri del Molise sono tutti contro, sono del Pd e sono tutti contro, perché con la riforma prenderanno quanto il sindaco di Campobasso”, ha detto ieri a Frosinone), il governatore della Regione, Paolo di Laura Frattura, mostra un certo aplomb. Reazione misurata e ragionata, la sua, senza cedimenti alle sollecitazioni che pure arrivano da più parti. Parlare con Renzi è la strada che ha scelto per un chiarimento diretto.
Frattura risponde così sul tema uscendo da due lunghe riunioni dedicate ad altrettante vertenze di lavoro nella sede del Consiglio regionale. “Non credo che i consiglieri regionali molisani – è la sua considerazione di merito – esprimano le loro valutazioni sul referendum in virtù del valore dell’indennità del consigliere regionale. Altri colleghi e io abbiamo da subito, e non da oggi, espresso con convinzione l’appoggio al sì, così come evidentemente altri appoggiano il no”. Il governatore poi ricorda che nel Consiglio regionale molisano, tra gli esponenti del Pd, sono per il sì, oltre a lui, anche il consigliere Domenico Di Nunzio e l’assessore Vittorino Facciolla (che non è iscritto, “ma sostiene il Pd”). Sono invece per il no i consiglieri Francesco Totaro e Massimiliano Scarabeo (a favore della riforma si è schierato anche un altro esponente del Pd molisano, l’assessore regionale Carlo Veneziale che è assessore esterno dunque non è eletto in Consiglio).(ANSA).