AGNONE – Il giorno in cui si festeggia la “Giornata dell’Emigrazione Molisana”, vorremmo raccontare una storia di riuscita integrazione nel nostro territorio di uno degli ospiti del progetto Sprar di Agnone, a riprova che, così come accaduto per in nostri compaesani costretti a emigrare, queste persone possono rappresentare una risorsa e sono portatori di valori positivi.
Mi chiamo Saine, ho 29 anni e sono un ragazzo proveniente dal Gambia. Ho lasciato il mio paese per cercare di garantire un futuro a mia madre e a mia sorella dopo la scomparsa di mio padre, vittima di una lotta fratricida per il possesso del piccolo appezzamento di terra che era essenziale per il nostro sostentamento. Non sono fuggito da una guerra, ma piuttosto dalla miseria e dall’ignoranza che precludono il futuro del nostro Paese.
Ho attraversato il Senegal, il Mali e il Niger prima di arrivare il Libia. Il mio viaggio è durato quasi due anni ed è stato costellato da violenze, sfruttamento e sacrifici che non voglio ricordare, ma sempre ho tenuto vivo lo scopo per il quale sono andato via dal mio Paese. Sono arrivato in Italia con uno di quei barconi che si vedono in televisione e dopo un breve periodo passato in un centro di prima accoglienza, sono approdato nel progetto Sprar di Agnone. Qui, tutti mi hanno aiutato ed io ho appreso molto del vostro modo di vivere e delle regole che si devono rispettare per essere accettati. Tramite loro, ho conosciuto molta gente che ha avuto fiducia in me affidandomi dei lavori nei campi che io ho svolto sempre con competenza e serietà. Una persona, in particolare, che non vuol fare il suo nome, ha preso a cuore la mia situazione e adesso lavoro per lui. Sono uscito dal progetto Sprar, ma vivo lo stesso in Agnone; adesso ho molti amici e vorrei fermarmi qui, dove c’è tanto da fare nel lavoro dei campi. Ringrazio Allah per avermi dato quest’altra opportunità nella mia vita.
Ringrazio lo Sprar di Agnone perché senza di loro non sarei arrivato dove sono ora. Ringrazio il mio datore di lavoro che ha creduto in me.