«La bozza di Determina Dirigenziale DPD 023/14 del 9 Febbraio u.s. che andrà a firma Antonio Di Paolo e Franco Recchia rappresenta un primo concreto passo avanti nella ripresa dell’azione da tenere per gestire l’alto numero di cinghiali presenti nel territorio regionale».
Così Camillo D’Amico, presidente regionale dell’associazione di categoria Copagri Abruzzo.
«Dopo la chiusura della caccia, avvenuta lo scorso 31 Dicembre 2016, su questo pericoloso ed invasivo ungulato è sceso un assordante silenzio ed il problema non è stato per nulla risolto. – continua D’Amico – La vibrata azione dei Sindaci del Sangro e Vastese, i tanti incontri avuti in Regione con riunioni in assessorato alla caccia e pesca ed audizioni in commissione consiliare con vari portatori d’interesse non hanno ancora prodotto alcuna modifica al vigente regolamento, superato e contestato, l’azione importante delle Prefetture, le tante denunce di reiterati danni al’agricoltura, incidenti stradali e segnalazioni di pericoli per la pubblica incolumità delle persone, NULLA aveva sin qui prodotto in termini di decisioni incisive.
La Determina Dirigenziale di cui sopra avvia la caccia di selezione in 10 ATC (ambiti territoriali di caccia) su 11 regionali. A breve partiranno anche i Piani di Controllo che sono azioni di caccia a chiamata di raccordo con gli ATC. Siamo arrivati alla caccia continua con metodi diversi che, al momento, rappresenta l’unico efficace mezzo di contrasto al contenimento numerico di questa specie di ungulato. Noi ribadiamo che la caccia è un forte palliativo, ma non risolutivo al problema del contenimento dei cinghiali perché devono essere diverse e plurali le azioni. Riteniamo non più rinviabile l’istituzione di un tavolo tecnico – istituzionale con tutti i portatori d’interesse affinché più nessuno possa chiamarsi fuori da quest’azione di salvaguardia dell’ambiente, di rilancio del comparto agricolo e dei redditi degli operatori, di tutela della pubblica incolumità delle persone.
Da parte nostra abbiamo apprezzato apprendere la notizia che l’ISPRA ha avviato un azione di raccordo con la regione Abruzzo per modificare l’attuale Piano Faunistico risalente al 1992 così come auspichiamo presto una modifica della vigente L.R. 10/2004 in quelle parti non più attuali superate Il ruolo affidato alle Province e la presidenza dei Comitati di Gestione degli ATC affidate in esclusiva alle associazioni venatorie sono elementi da affrontare con solerzia e determinazione».