ANSA) – L’AQUILA, 17 FEB – “C’è uno stato d’animo che è quello della tranquillità coincidente con la totale estraneità”. Così il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, rispondendo ai giornalisti a margine dell’inaugurazione dell’ anno giudiziario della Corte dei conti abruzzese, parlando dell’ inchiesta della Procura della Repubblica di L’Aquila che lo vede indagato, con altre 12 persone, su appalti pubblici abruzzesi.
Sull’opportunità di chiedere di essere sentito dalla Procura di L’Aquila, D’Alfonso si è limitato a rispondere: “Lo valuterò con i miei legali”. Il governatore ha lasciato comunque intuire collaborazione: “Non vedo l’ora di potere concorrere, non solo documentalmente. Ho un patrimonio conoscitivo frutto di 30 mesi di lavoro che, secondo me, è utile per arrivare a fondo di qualsiasi verità”. Sul fatto che dal 2000 a oggi gli ultimi quattro presidenti abruzzesi, lui compreso, siano stati indagati, ha concluso: “Non mi occupo di questa analisi sociologica, so che si fa, ma non sono all’altezza di condurla”.
D’Alfonso indagato: “Sono estraneo ai fatti”
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