SCHIAVI DI ABRUZZO – L’attivazione di almeno due punti wi-fi in paese il cui accesso sia libero per tutti; la creazione di commissioni composte di consiglieri comunali per affrontare i vari problemi; un orario di ricevimento del pubblico per il sindaco negli uffici del Municipio; il dimezzamento dell’indennità di carica del primo cittadino e la presenza fissa in Comune, tutti i giorni, del segretario comunale; la rinuncia ai gettoni di presenza.
Sono queste le prime proposte fatte dai consiglieri di minoranza Luca Ninni, attivista del Movimento 5 Stelle, e Giorgio Pinnella, missino da sempre, nel corso del primo consiglio comunale di Schiavi.
Il sindaco Luciano Piluso, dopo aver giurato sulla Costituzione, ha dato lettura degli indirizzi programmatici della maggioranza. A quel programma i consiglieri di opposizione hanno chiesto di integrare le loro proposte.
Attimi di tensione tra il sindaco e l’opposizione quando si è toccato il tema delle indennità di carica e dei rimborsi. In base alle nuove normative introdotte dal Governo Renzi, agli assessori non spettano più indennità.
E così il vicesindaco Ernesto Fiorito e l’assessore Carlo Troiano ricopriranno la carica senza prendere un centesimo. A differenza del primo cittadino Piluso che continuerà a percepire l’indennità.
Il consigliere Ninni lo ha incalzato in Consiglio: «Altri Comuni hanno da tempo abbassato sensibilmente l’indennità per gli amministratori. Facciamo la stessa cosa qui. Sindaco, dimezzi la sua indennità».
Sensibilmente infastidito dalla proposta, il primo cittadino Piluso ha replicato: «Da quando sono sindaco non ho mai preso alcun rimborso dal Comune, ma ho deciso di prendere l’indennità di carica, ridotta tra l’altro del 10 per cento rispetto al tetto fissato. Ogni mese il Comune mi accredita 920 euro lordi, sui quali pago ovviamente le tasse. Mi converrebbe rinunciare all’indennità e prendere i rimborsi spese per i viaggi istituzionali, che tra l’altro non sarebbero tassabili».
Proposta respinta, dunque, Piluso continuerà a prendere l’indennità di carica, più di undicimila euro all’anno, soldi pubblici che potrebbero essere impiegati meglio.
Intanto i consiglieri di minoranza Pinnella e Ninni rinunceranno al gettone di presenza previsto per la partecipazione ai lavori del Consiglio. Si tratta di appena nove euro a seduta.
Francesco Bottone
effebottone@gmail.com