“Ci risiamo! Come ogni vigilia di tornata elettorale che si rispetti, il PD avverte la necessità di “dire qualcosa di sinistra”. Peccato che gli esponenti piddini si limitino sempre agli annunci e non concludano mai in fatti!” commenta così Sara Marcozzi, all’indomani degli annunci sulla necessità di riduzione dei costi della politica da parte dei consiglieri regionali del partito democratico Pietrucci e D’Alessandro. “Ci tocca anche leggere che pare fossero d’accordo con quanto detto da noi. Peccato che, contrariamente a loro, noi non ci siamo limitati alle parole!”
“Assistiamo quotidianamente a proclami e annunci all’interno dei dibattiti consiliari, destra e sinistra portano avanti una commedia che da cittadini prima e da consiglieri regionali poi ci indigna ogni giorno di più. – continua Marcozzi – Gli abruzzesi continuano a essere presi in giro da chi dei proclami ha fatto l’unica forma di comunicazione possibile. Quando, invece, si arriva ai fatti, quando la proposta deve trasformarsi in voto favorevole, con la mano in tasca si tirano indietro smascherando l’ipocrisia bieca che li contraddistingue. Tutti: destra, sinistra e misticanze. Tutti, tranne il M5S, stanno inscenando il consueto gioco delle parti. E i fatti suffragano le nostre affermazioni”.
Continua Sara Marcozzi: “Il mio collega Pietro Smargiassi ha presentato una proposta di legge che elimina totalmente l’indennità dei capigruppo rappresentanti di un mono gruppo, perché non si può percepire un’indennità aggiuntiva di 1800 Euro mensili per gestire se stessi. Non una sforbiciata, come proposto da altri, ma l’eliminazione totale di un privilegio assurdo. I capigruppo nei 5 anni di legislatura costano alla Regione 1 milione ed 118mila euro. Altra cifra enorme che si tramuterebbe in risparmio e che noi avremmo volentieri impiegato per contribuire a finanziare il reddito di cittadinanza regionale, altra legge del M5S proposta da Riccardo Mercante. In linea con il M5S nazionale l’istituzione del reddito di cittadinanza regionale garantirebbe ai residenti in Abruzzo che sono disoccupati o inoccupati un contributo di 536 euro mensili in attesa di un nuovo impiego. Il reddito di cittadinanza che è già partito in via sperimentale in alcuni comuni governati dal M5S, in Regione Abruzzo però non è arrivato neanche in commissione”.
Prosegue Marcozzi: “Ma il M5S non si limita a proporre. Noi attuiamo su noi stessi questi tagli, infatti pur sedendo nei banchi dell’opposizione e nonostante non ci sia una legge a imporcelo: dall’insediamento del 30 giugno 2014 ad oggi, in 5 consiglieri regionali abbiamo rinunciato a oltre 450.000 euro dei nostri stipendi con i quali l’anno scorso abbiamo creato un Fondo di garanzia per il Microcredito alle PMI Abruzzesi che, a oggi, ha finanziato oltre 40 imprese e a febbraio di quest’anno abbiamo acquistato e donato alla Protezione civile Abruzzese una Turbina spalaneve. Abbiamo pensato al lavoro e alla sicurezza dei nostri corregionali, argomenti dimenticati da chi siede nei banchi di governo”.
Conclude Marcozzi: “Per realizzare tutto ciò non ci è servita una legge, non ci è servita una riforma costituzionale. Sono serviti volontà nel rispettare le promesse fatte agli abruzzesi e un IBAN su cui versare le nostre eccedenze. Tutto il resto è sterile e oramai inefficace propaganda partitica. Se a governare la Regione ci sarà sempre chi mette l’interesse di pochi potenti prima di quello collettivo le cose non cambieranno mai. Preannuncio di aver inviato nuovamente al presidente Di Pangrazio formale richiesta di inserimento all’ordine del giorno del prossimo consiglio della nostra proposta di legge di abolizione del doppio vitalizio. Vedremo quale scusa accamperanno questa volta per non votarla! Perchéormai è chiaro a tutti, tra il dire e il fare c’è di mezzo il voto!”