(ANSA) – MONTENERO DI BISACCIA (CAMPOBASSO) – Licenziata da un’azienda tessile di Montenero di Bisaccia dopo la gravidanza, a distanza di 13 anni, vede le sue ragioni accolte: è il caso di Sabine Di Pinto che dopo una lunga battaglia legale, ha visto riconosciuta l’infondatezza del suo licenziamento sopraggiunto al rientro dalla maternità. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dall’azienda che aveva chiesto la riforma della sentenza di secondo grado del 2013, emessa dalla Corte d’Appello di Campobasso, che confermava la sentenza di primo grado del Tribunale di Larino (Campobasso) dichiarando illegittimi il demansionamento e il licenziamento dell’allora neo mamma. “Ho sempre avuto fiducia nei giudici, anche se ho dovuto attendere 13 anni – ha dichiarato la donna -, cioè l’età di mia figlia, per vedere trionfare finalmente la giustizia”. La dipendente è stata difesa dagli avvocati Pietro D’Adamo e Marianna Salemme.
Licenziata dopo la nascita del figlio: tredici anni per vincere la causa di lavoro
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