CASTIGLIONE MESSER MARINO – Appalti e sequestri in Comune, a Castiglione non esiste il «partito delle manette».
Scintille tra l’assessore uscente Fangio e il candidato sindaco del centrodestra Magnacca.
C’è o non c’è a Castiglione il partito delle manette che esulta perché i Carabinieri, nei giorni scorsi, hanno acquisito atti e sequestrato documenti in Comune? Pare non ci sia. O almeno non è la lisa di centrodestra guidata da Magnacca. Altri, invece, hanno salutato con entusiasmo il blitz dei Carabinieri in Municipio, sperando forse che qualche amministratore fosse coinvolto nella vicenda giudiziaria. Lo stesso assessore uscente Enzo Fangio (qui a sinistra, ndr) ha spiegato però che l’amministrazione comunale è completamente estranea ai fatti oggetto di indagine da parte della Procura di Vasto. Pare infatti si tratti di una questione irrisolta tra due imprenditori locali.
Ma ieri dal terreno giudiziario la questione si è spostata su quello politico, per colpa di qualche like.
Spiega l’assessore Fangio: «Ho appena avuto un colloquio telefonico con il capolista di Insieme per Castiglione, Felice Magnacca. Ha voluto chiarire che i loro like non volevano essere minimamente di compiacimento o di approvazione per le insinuazioni fatte, ma che la loro battaglia resterà esclusivamente sul piano politico. Fatto, questo, che non può che farmi piacere. E se anche loro si sono sentiti offesi dal fatto che ho storpiato il nome della lista (Insieme per le manette, ndr), non ho nessun problema a chiedere scusa dopo che abbiamo risolto questo fraintendimento. Spero che tutto possa continuare con un confronto, anche aspro, ma solo politico.
Tino Carosella