ANSA – Avrebbe smaltito illecitamente in pochi mesi, bruciandole, circa 500 tonnellate di rifiuti speciali: per lo più materiale plastico ed indifferenziato, proveniente dalla raccolta differenziata dei comuni del capoluogo dauno. A capo di questo presunto traffico organizzato di rifiuti c’era, secondo la Dda di Bari, l’imprenditore 41enne di San Severo (Foggia) Roberto Marino, amministratore delle società ‘Autotrasporti Marino Roberto’ e ‘Marino Srl’ specializzate in trasporto e stoccaggio di rifiuti speciali. I carabinieri del Noe di Bari e i militari del Comando provinciale di Foggia hanno notificato oggi all’indagato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere oltre a decreti di sequestri preventivi per complessivi 1,5 milioni di euro che riguardano beni personali e aziendali. Nel provvedimento d’arresto, il gip del Tribunale di Bari Francesco Pellecchia parla di “apparato collaudato” nella gestione illecita dei rifiuti. Il vasto territorio interessato dallo smaltimento illecito (Foggia, San Severo, Apricena, Serracapriola, Poggio Imperiale e Carpino) sarebbe inoltre, scrive il gip, “sintomatico del carattere tentacolare della stessa” organizzazione. Nell’inchiesta ci sono infatti altri sette indagati a piede libero, fra collaboratori dell’imprenditore e braccianti agricoli proprietari dei terreni. Marino ha precedenti penali per reati contro il patrimonio, droga e truffa, lesioni e minacce, oltre che reati ambientali specifici legati proprio alla gestione dei rifiuti.
500 tonnellate di rifiuti speciali bruciate alle porte del Molise: arrestato imprenditore
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