Il segretario del Pd Matteo Renzi e il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni al Nazareno dove la direzione nazionale del partito si è aperta con un pensiero – affidato a Barbara Pollastrini – per le famiglie delle vittime dell’incidente sul lavoro a Milano.
«La discussione interna al partito sul dopo propongo di farla dopo le elezioni – ha detto il segretario Pd Matteo Renzi, in direzione – in questi 46 giorni, si va casa per casa. Ogni ragionamento sul dopo si fa dopo. Il messaggio al Pd è basta discussioni e polemiche, ora a testa alta in campagna elettorale».
Bene, la sfida allora per Renzi è questa: venga in Alto Molise e in Alto Vastese. Adesso, in inverno.
Venga a vedere lo stato di devastazione e dissesto che si registra su tutte le maggiori arterie stradali, in particolari quelle provinciali.
Venga a vedere cosa è rimasto dell’ospedale “Caracciolo” di Agnone, ospedale ormai solo di nome, senza più servizi al cittadino, con i dializzati costretti a fare i pendolari per un trattamento salvavita.
Venga a spiegare a chi si sente male magari a Castiglione Messer Marino che non può essere trasportato presso il pronto soccorso di Agnone perché è fuori regione e si tratta di mobilità passiva.
Venga a tastare con mano cosa significa avere un’emergenza-urgenza quando si è a settanta chilometri dall’ospedale utile più vicino. Si fa in tempo a morire due volte durante il viaggio.
Venga a stare bloccato in una casa di montagna, con due metri di neve, praticamente isolati, senza luce per giorni, perché i blackout sono ancora la normalità nel 2018 dopo Cristo nell’Alto Molise-Vastese.
Venga a vedere su che strade i bambini dell’asilo e delle elementari devono rischiare la vita per raggiungere la scuola dell’obbligo.
Venga a verificare il rispetto delle norme antisismiche nei plessi scolastici dell’Alto Molise e Alto Vastese.
Venga a spiegare le potenzialità della banda ultra larga nei centri montani dove si è costretti a navigare ancora con le pennine che prendono o non prendono a seconda del bello o cattivo tempo.
Venga a spiegare alle famiglie dei centri montani, alle prese con sette-otto mesi di freddo pungente, perché devono pagare il metano da riscaldamento come i residenti di Pescara o di Termoli.
Venga, il Matteo nazionale, a fare il simpatico a Schiavi di Abruzzo, a Pescopennataro, a Capracotta o a Fraine, venga in inverno, quando è più facile statisticamente incontrare un branco di cinghiali che una persona per poter scambiare quattro chiacchiere.
Matteo, accetti la sfida? Fammi sapé…
Francesco Bottone
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