AGNONE – Attività commerciali che chiudono, altre che passano le licenze con cambio dei titolari. Agnone non è oramai un fiorire di attività com’era un tempo visto che nell’ultimo periodo sono stati diversi i negozi ad abbassare le saracinesche anche per l’anzianità degli esercenti. L’amministrazione comunale, col sindaco Marcovecchio, proprio a conclusione del 2017, fece visita all’anziano Nino Serafini che dopo 70 anni di attività, ad 86 anni, ha chiuso la sua orologeria di riparazione anche di antichi pendoli. Ma mentre gli anziani chiudono (l’ultimo di questi giorni anche un anziano barbiere) ci sono attività rette da giovani costretti a dover battere cassa soprattutto perché morosi (qualcuno da alcuni da anni) delle somme di locazione degli stabili di proprietà del Comune. Alcuni ristoranti e pizzerie rischiano così di dover sbarrare i portoni con la scritta “closed”. Agnone viene a perdere così dei punti di riferimento per quanto concerne i servizi ai turisti mentre il Comune si vede costretta “all’attivazione di procedure extragiudiziali per il rilascio dei locali da parte della ditta affidataria e per il recupero delle somme dovute per i canoni relativi all’utilizzo degli stessi, anche al fine di evitare che il Comune subisca un danno erariale” mettendo le pratiche nelle mani del legale di fiducia. L’Albo Pretorio on line del Comune di Agnone brulica così di delibere di Giunta finalizzate al recupero di somme e di locali siti in alcuni importanti stabili della cittadina. Altre invece le attività che hanno deciso di non continuare più. Anche se, nel 2017, c’è stato qualche coraggioso che ha voluto investire nel segmento della ristorazione nel centro cittadino che ha visto l’apertura di un pub-bar e di due ristorantini tipici. Segno questo della volontà di continuare a credere nella rinascita della cittadina alto molisana e della sua economia.
Vi.La.