È stato il Movimento Consumatori a chiedere ai sindaci, attraverso la Lega delle autonomie locali, di controllare se nei loro rispettivi paesi ci fossero stati casi di chiusura delle edicole ed, eventualmente, approfondire per capirne le cause.
Purtroppo, la casistica sembra già consistente: numerosi gli esercizi che hanno già smesso di vendere giornali, a causa della richiesta di clausole di contratto insostenibili. Molti infatti sono i comuni rimasti sprovvisti di quotidiani, settimanali e mensili costringendo i cittadini a restare informati solo grazie al mezzo televisivo.
Alla luce di questi dati, quindi, Mc ha deciso di intervenire coinvolgendo il Prefetto di Campobasso vista l’importanza della carta stampata in regioni come il Molise: “Occorre valutare quanto è importante la presenza nei nostri piccoli comuni la presenza di un punto vendita della carta stampata che non sarà mai fungibile per molti motivi, non ultimo la quasi totale esclusione dall’uso degli strumenti informatici della popolazione anziana , circa il 50% nella nostra regione” scrive l’associazione in un comunicato stampa.
Nella nota, infine, si parla anche di interventi pubblici, e della legge regionale a sostegno dell’editoria alla quale ci si riferisce come strumento poco dispendioso per la salvaguardia del diritto alla pluralità dell’informazione. Nel testo, si legge: “Un intervento pubblico, inserito nell’attesa legge regionale per il sostegno all’informazione (…)servirebbe al pluralismo dell’informazione che non può essere affidato soltanto al mezzo televisivo. (…)costituirebbe un piccolo ma incisivo intervento di quelli ch auspichiamo a sostegno dei nostri piccoli comuni”.