Dopo la sottoscrizione dell’Accordo quadro per l’affidamento del servizio di accoglienza dei cittadini stranieri richiedenti la protezione internazionale nel territorio della provincia di Isernia, avvenuta alla fine di febbraio, sono state stipulate, presso il salone di rappresentanza della Prefettura, le prime convenzioni con gli operatori economici che hanno preso parte alla procedura di gara svoltasi nei mesi scorsi.
Con la sigla delle convenzioni si conclude il percorso avviato dalla Prefettura per la selezione dei nuovi centri di accoglienza, secondo le indicazioni del “Piano Governo-ANCI”, illustrato dal Prefetto Guida ai Sindaci in una riunione svoltasi a gennaio 2017 e varato per favorire una distribuzione dei migranti più equilibrata, sostenibile e meno impattante sul territorio, incentrata sulla partecipazione attiva dei Comuni nella gestione del fenomeno migratorio attraverso l’adesione alla rete SPRAR.
Nella stessa direzione, a settembre 2017, è stato approvato il “Piano Nazionale Integrazione” , in un quadro non più emergenziale ma di gestione condivisa del “sistema immigrazione”, con il coinvolgimento di Regioni, Enti Locali, Amministrazioni territoriali e Terzo Settore, chiamati a sviluppare un’azione coordinata per favorire l’inserimento sociale e lavorativo degli stranieri nelle comunità di accoglienza.
Le indicazioni governative sono state pienamente recepite e progressivamente attuate nel territorio della provincia di Isernia, dove la distribuzione sul territorio è tra le più equilibrate d’Italia: rispetto alla media nazionale – poco più del 40% dei comuni italiani ospita strutture per l’accoglienza – in provincia di Isernia 19 comuni sono dotati di CAS, 5 ospitano strutture SPRAR e 2 hanno entrambe le strutture.
Inoltre, grazie alle iniziative messe in atto dalla Prefettura a seguito del suddetto “Piano Governo-ANCI”, la rete SPRAR è destinata a crescere ulteriormente poiché altri 6 comuni sono stati ammessi al finanziamento con decreto ministeriale di dicembre 2017 e i relativi progetti sono in corso di attivazione.
A conti fatti, dunque, in attuazione del principio di “accoglienza diffusa”, ben 32 comuni della provincia di Isernia su 52, cioè oltre il 60%, accolgono richiedenti asilo, superando nettamente il dato nazionale.
Altro dato favorevole riguarda la presenza di cittadini stranieri nei CAS che, nella nostra provincia, si è sensibilmente ridotta – alla data del 12 marzo 2018 sono presenti 760 richiedenti asilo a fronte dei 1.160 di luglio 2017 – scendendo al di sotto della quota di 885 prevista dal Piano ANCI per il 2016.
Va inoltre sottolineato che l’accoglienza è attualmente distribuita in ben 58 strutture (36 CAS e 22 SPRAR), che ospitano in media circa 21 richiedenti asilo per i CAS e 7 per gli SPRAR, facilitando il percorso di inserimento ed integrazione nelle comunità di accoglienza.
Ritornando alla procedura di gara, va inoltre ricordato che, sempre in attuazione delle indicazioni del Governo e, in particolare, della cosiddetta “clausola di salvaguardia”, sono stati esclusi dall’apertura di nuovi centri i comuni che hanno già attivato progetti SPRAR, mentre per quelli in corso di attivazione gli eventuali CAS aperti verranno trasferiti altrove, in base ad apposita previsione del bando di gara, entro trenta giorni dalla richiesta della Prefettura.
Infatti, la clausola di salvaguardia trova applicazione non dalla presentazione del progetto SPRAR, né dall’ammissione al finanziamento, ma dalla effettiva e concreta attivazione dello stesso, diversamente da quanto riportato dalla stampa anche recente.
È evidente che, in questi casi, la Prefettura, secondo gli impegni assunti, procederà allo svuotamento progressivo dei CAS, come già avvenuto in questi mesi per i comuni che avevano già attivato un progetto SPRAR.
Profughi in provincia di Isernia: oltre il 60 per cento dei Comuni ospita migranti
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