ANSA – Non una caduta accidentale e non un suicidio: Marina Angrilli sarebbe stata spinta giù dal balcone. Lo confermano – secondo quanto apprende l’ANSA – le prime indiscrezioni trapelate sull’esito dell’autopsia sul corpo della moglie di Fausto Filippone, eseguita all’obitorio di Chieti dal medico legale Cristian D’Ovidio. L’accertamento avrebbe consentito di appurare che, per tipologia di lesioni e di traiettorie, la donna non si sarebbe suicidata. Escluso anche il malore e colluttazioni.
“La morte della madre è stato uno dei fattori che hanno provocato la decisione di Fausto Filippone”, dice a Radio Capital lo psichiatra Massimo Di Giannantonio, che per sette ore ha cercato di convincere l’uomo a non uccidersi. Filippone, 49 anni, dirigente della Brioni, si era suicidato domenica scorsa gettandosi dal viadotto Alento della A14, poche ore dopo aver gettato nel vuoto la figlia di dieci anni, Ludovica; la moglie, Marina Angrilli (51) era morta la mattina dopo essere precipitata da un appartamento a Chieti, di proprietà del marito.
“Ha detto – ha spiegato Di Giannantonio – che la sua vita era irreversibilmente iniziata a cambiare in termini intollerabili 15 mesi prima. E tra gli episodi che l’hanno resa intollerabile, Filippone ha detto che c’era anche la perdita della madre”.
Come le è apparsa la figlia sul cavalcavia? “La bimba era sotto shock. Si rendeva conto del dramma che stava vivendo e che non aveva nessun tipo di difesa dal padre”.
Lei professore ha pensato che avrebbe potuto fare qualcosa di più? “No – ha sottolineato lo psichiatra Massimo Di Giannantonio a Radio Capital – mi sono trovato davanti a un muro. Filippone diceva che nella sua mente non c’era né la possibilità di essere perdonato né di comprendere le ragioni di quello che aveva fatto. Nella mente di Filippone tutto era già finito”.
C’è poi la testimonianza di chi ha soccorso la mamma di Ludovica nel primo atto di questa tragedia. “Intorno a mezzogiorno ho sentito un urlo straziante e poi un tonfo”: queste le parole di Giuliano Salvio, un medico che abita nella stessa palazzina di Chieti Marina Angrilli. Salvio, parlando con il Corriere della Sera, racconta di avere visto la donna a terra e di avere tentato di soccorrerla. “Non c’era nessuno intorno a lei, solo dopo qualche minuto è arrivato quell’uomo, era molto nervoso, farfugliava, si teneva le mani tra i capelli e ripeteva: che sciagura, è caduta dal secondo piano, lei è mia moglie. Però restava sempre a qualche metro di distanza, malgrado lei perdesse molto sangue – prosegue il racconto dell’uomo -. Poi, mentre aspettavamo l’ambulanza, è venuto da me con il cellulare in mano e mi ha detto: ‘Ti lascio questo numero, io devo andare a prendere mia figlia’. Un po’ insolito, per un marito a cui è appena caduta di sotto la moglie”.
Intanto sono in corso all’obitorio di Chieti le autopsie sui corpi di Marina e Ludovica. Ieri invece era stata eseguita l’autopsia su Fausto Filippone, che ha confermato la morte sul colpo per l’impatto a terra dopo il volo di 40 metri dal viadotto Alento della A/14. Per i risultati degli esami tossicologici bisognerà attendere l’esito delle analisi di laboratorio sui campioni prelevati. Filippone si è suicidato domenica scorsa, poche ore dopo aver lanciato nel vuoto la figlia di dieci anni, Ludovica, dallo stesso viadotto; la moglie Marina era morta la mattina dopo essere precipitata dal balcone di un appartamento a Chieti, di proprietà del marito.
fonte Ansa
- Nell’infografica realizzata da Centimetri la tragedia sul viadotto di Francavilla al Mare