Lorenzo Coia non risponde, ma l’Eco online insiste e, a distanza di 20 giorni (era il 25 settembre scorso), ripropone le sette domande in merito la vicenda del viadotto “Sente – Longo” chiuso a metà settembre per problemi di natura strutturale. A Coia, presidente della Provincia di Isernia, amministratore sempre disponibile nei confronti dei giornalisti, chiediamo semplicemente di chiarire alcuni passaggi poco chiari ma che al tempo stesso coinvolgono le popolazioni a cavallo tra Molise e Abruzzo. Si parla di soldi pubblici, ma anche di decisioni opinabili nonché di lavori e manutenzione mai effettuati. Coia, che non avrà alcun problema ad accedere ad atti e delibere del passato, potrà avvalersi del prezioso contributo dei responsabili dell’ufficio tecnico di via Berta. Dunque non resta che impugnare carta e penna e rispondere alle domande poste da l’Eco. Un dovere solenne nei confronti dell’opinione pubblica.
- Dal 2001, anno in cui la Provincia di Isernia ha rilevato la gestione della struttura, quanti i soldi ricevuti da Anas per il passaggio delle arterie statali all’ente di via Berta.
- Dal 2001, anno in cui la Provincia ha rilevato la gestione del viadotto, quanti gli interventi attuati sul ponte e quanti i fondi spesi?
- L’allarme della terza pila in cemento fu lanciato tra il 2006 e 2008. Non avendo fondi a disposizione la Provincia è stata solerte nel richiedere o intercettare eventuali canali di finanziamento? E a chi si è rivolta?
- Centocinquanta chilometri di strade regionali riconsegnate ad Anas. Appena nove quelli ricadenti nella Provincia di Isernia. Lo stratega di questa operazione ha un nome e cognome?
- Ad oggi quanti soldi sono stati stanziati per la riapertura dell’ex Istonia 86? E quanti ne saranno investiti in futuro?
- E’ vero che la Provincia di Isernia ha rimandato indietro circa 3 milioni di euro da parte della Regione Molise per gestire le strade? Perché?
- Senza la tragedia di Genova, avreste chiuso lo stesso il viadotto Sente?