AGNONE – Il maltempo non ha provocato solo danni alle colture agricole, ma nei boschi dell’Alto Molise e Alto Vastese ha favorito un aumento esponenziale delle nascite e di conseguenza un calo del 30 per cento dei prezzi del tartufo bianco con valori di appena 250 euro all’etto per pezzature medie attorno ai 20 grammi, in linea con il borsino del tartufo di “Alba on line”, punto di riferimento a livello nazionale.
Lo dichiara alla stampa Coldiretti, evidenziando che «il clima anomalo segnato da diffuse precipitazioni delle ultime settimane ha creato le condizioni per vere e proprie offerte di fine stagione per il frutto più pregiato dell’autunno, protagonista di un settore di nicchia che comunque in regione coinvolge oltre settemila cavatori per almeno 200 quintali di tartufo su un territorio che per il 35% ha caratteristiche idonee al nero pregiato, per il 27% a quello bianco, presente spontaneamente tra i 500 e i 900 metri di altitudine. Si abbassano quindi i prezzi per il bianco e del nero pregiato mentre restano invariati quelli del nero uncinato, intorno ai 350 euro/kg, con un leggerissimo calo rispetto allo scorso anno.
«Con l’aumento della raccolta, – sottolinea a Coldiretti – le quotazioni sono scese ai minimi degli ultimi anni. Il Tuber magnatum Pico si sviluppa infatti in terreni che devono restare freschi e umidi sia nelle fasi di germinazione che in quella di maturazione. Il risultato – precisa la Coldiretti – è un forte aumento degli acquisti favorito dall’aumento delle presenze in mostre, sagre e manifestazioni dedicate al tartufo ancora in corso lungo tutto lo stivale. Si tratta di appuntamenti che rappresentano una ottima occasione per acquistare o assaggiarlo nelle migliori condizioni e ai prezzi più convenienti ma anche per difendersi dal rischio dell’inganno con la vendita di importazioni low cost spacciate per italiane”.
Coldiretti ricorda inoltre che, tra le novità di quest’anno, va inserita la conferma da parte della Direzione Generale Agricoltura dell’Unione Europa che funghi e tartufi spontanei raccolti in natura, devono essere obbligatoriamente etichettati con il luogo di raccolta. «Una misura importante – sostiene la Coldiretti – per evitare che prodotti stranieri vengano spacciati per italiani come purtroppo spesso è avvenuto fino ad ora».