AGNONE. La chiusura del viadotto “Sente – Longo” ordinata il 17 settembre scorso dalla Provincia di Isernia, gestore della struttura, oltre a provocare ingenti danni all’economia del posto, sta causando notevoli problemi alle attività produttive che hanno deciso di investire in una zona depressa come quella del Molise altissimo lontano dalle grandi direttrici viarie. L’ultimo caso in ordine di tempo è quello riguardante il call center Empower Call, già Powerfone srl, che proprio domani festeggerà un anno di vita. Ebbene, dopo il divieto di transito ai mezzi sul ponte che collega il Molise con l’Abruzzo, la società salernitana che tra Italia ed estero conta sette sedi, lamenta l’abbandono di otto operatori provenienti da comuni quali Castiglione Messer Marino e Montazzoli.
A confermarlo è l’attuale responsabile del call center, Amedeo Chiantese (in foto). “Si tratta di ragazzi che solo un anno fa hanno deciso di sposare il nostro progetto – sfida in un contesto territoriale tutt’altro che semplice e soprattutto che a livello occupazionale offre davvero pochissimo. Purtroppo – ammonisce Chiantese – dopo la chiusura del viadotto, seppur a malincuore, queste persone hanno preferito mollare”. La chiusura del Sente, insomma, scoraggia chi abitualmente dai comuni dell’alto Vastese si riversava sul capoluogo altomolisano. “Dispiace registrare questa defaillance per responsabilità che vanno oltre il nostro impegno. A riguardo sollecitiamo la classe politica regionale, fin’ora assente, ad essere più vicina a realtà come la nostra” riprende Chiantese che nel frattempo elenca i risultati ottenuti nell’arco di dodici mesi. “Attualmente sono 32 gli operatori impegnati nel nostro call center che coprono una fascia d’età che va dai 18 ai 56 anni. Inoltre dal 6 gennaio prossimo formeremo altre dieci persone che per un periodo di cinquanta giorni, vale a dire la durata del corso, verranno retribuite con 600 euro. Ed ancora, invitiamo chiunque fosse interessato all’offerta a contattarci presso la sede dell’ex mercato coperto di Agnone”.
Ma non è tutto, perché Chiantese anticipa i progetti futuri della società campana che solo un fa grazie all’intuizione del direttore generale dell’azienda, Giacomo Bacone e dell’amministratore unico, Eugenio Ettore, ha deciso di insediarsi n nei ristrutturati locali di via Alcide De Gasperi messi a disposizione dall’amministrazione comunale. “Se tutto filerà come da previsione – rimarca Chiantese – speriamo di far salire il numero degli operatori a circa 60 unità entro la fine di aprile. A ciò non bisogna dimenticare il fatto che stiamo lavorando alacremente a nuove forme contrattuali le quali verranno incontro alle esigenze dei dipendenti oggi assunti con un co.co.co. Dopo una prima fase di scetticismo generale, superata con sacrificio e professionalità da parte di tutti – sottolinea il responsabile del call center agnonese – crediamo di poter crescere ulteriormente”. Ma qual è la paga mensile che ogni operatore riesce ad avere garantita.
“Dipende molto dall’impegno che si mette sul campo nelle cinque ore di lavoro. Si va da un minimo di 300 euro fino ad arrivare anche a 1100 euro” replica Chiantese. Quando il 28 dicembre scorso la Powerfone srl aprì i battenti si parlò di un occupazione a règime di 90 unità. Tuttavia le infrastrutture, soprattutto quelle viarie, restano di prioritaria importanza. “Abbiamo ragazzi che quotidianamente arrivano da Pescolanciano, Carovilli, Belmonte del Sannio – conclude – ma restiamo dell’idea di poter allargare la nostra offerta ai comuni limitrofi dell’Abruzzo, tuttavia quanto accaduto negli ultimi mesi con la chiusura del Sente non aiuta”. La realtà dell’Empower Call fa seguito a quella già consolidata della BucciVoice, primo call center nato in zona, che opera ad Agnone dal 2000 dando lavoro a 15 operatori tutti con contratto a tempo indeterminato. Intanto, tornando alla viabilità, scade domani (28 dicembre) il bando di gara indetto dalla Provincia di Isernia per i nuovi lavori sull’ex Istonia 86, la strada alternativa al Sente. Si tratta di 300 mila euro per la messa in sicurezza di una arteria dilaniata da frane e avvallamenti. Chissà se le nuove opere faranno tornare sui loro passi quegli otto ragazzi, ma non solo, che tutti i giorni si recavano ad Agnone..