Via libera all’Accordo tra Stato e Regioni adottato in Conferenza Unificata e al decreto del presidente del Consiglio dei Ministri che fissa i criteri e i principi per la ripartizione di quelle funzioni che la Legge Delrio non attribuisce alle Province.
“Con l’accordo di oggi si fa un passo in avanti nel percorso di attuazione della legge di riforma delle Province – commenta il Vice Presidente dell’UPI nonché Presidente dell’Unione Province Abruzzesi Enrico Di Giuseppantonio che ieri a Roma ha preso parte, tra l’altro, all’Ufficio di Presidenza dell’Upi – Si auspicava una maggiore strutturazione dei contenuti dell’accordo e del decreto per fare subito chiarezza e iniziare l’opera di semplificazione amministrativa del governo dei territori che prenderà il via a livello regionale, attraverso una fase di consultazione e di decisione che speriamo davvero possa chiudersi entro l’anno con la definizione di un quadro chiaro di chi fa che cosa, ripartendo funzioni tra Comuni e Province senza la creazioni di enti e agenzie regionali che non avrebbero alcun senso. In Abruzzo in verità abbiamo già avviato incontri preparatori con il Presidente Luciano D’Alfonso e il Vicepresidente Giovanni Lolli delegato alle riforme istituzionali e abbiamo istituito gruppi tecnici di lavoro in un clima di serena collaborazione”.
Ieri, a Roma il Vicepresidente dell’UPI Di Giuseppantonio ha sottoposto all’attenzione di colleghi e Sottosegretari il Caso Chieti e si è fatto portavoce delle altre province italiane che analogamente alla Provincia di Chieti sono alle prese con una piano di rientro stringente per ripianare i debiti e ha evidenziato la necessità di scongiurare il dissesto che entro il prossimo anno coinvolgerà inevitabilmente buone parte delle province italiane. Infatti, se la situazione rimane invariata sotto questo profilo e non si trova una soluzione per rendere sostenibile il taglio ai bilanci delle province, 63 province dichiareranno lo sforamento del Patto di Stabilità per il 2014 e 33 province dovranno aprire la procedura di pre-dissesto.
“Dal Governo è arrivato uno spiraglio, un’apertura per trovare in una decina di giorni misure di salvaguardia per le Province – aggiunge il Vice Presidente Di Giuseppantonio – Sono in gioco i servizi essenziali ai cittadini che non devono pagare lo scotto del riordino delle competenze. Ma soprattutto, considerata l’importanza delle funzioni fondamentali che restano in capo alle Province, bisogna assicurare le risorse adeguate per potere garantire quelli che sono servizi essenziali. In Abruzzo, le Province hanno la gestione dell’80% delle strade, di tutte le scuole superiori, della tutela del territorio con tutte le problematiche del dissesto idrogeologico e le gravose competenze in materia ambientale: tutti compiti e responsabilità con i quali si misureranno le nuove Province guidate dai Sindaci e che altrimenti rischiano di non essere messi nelle condizioni di assolverli”.