AGNONE – Il Pronto soccorso non si tocca, perché in una zona di montagna, particolarmente disagiata, quel servizio fa la differenza tra la vita e la morte delle persone. Potrebbe essere questa la sintesi del pensiero di Enrica Sciullo, già portavoce del comitato civico per la salvezza dell’ospedale di Agnone, denominato “Il Cittadino c’è“. Parole con le quali l’infermiera Sciullo replica alle dichiarazioni del consigliere regionale Andrea Di Lucente. L’esponente politico del centrodestra ha ipotizzato la trasformazione del “Caracciolo” in una «clinica geriatrica», con un Pronto soccorso attrezzato per la gestione dei codici gialli e non invece dei rossi. Una proposta che ha sollevato più di qualche polemica, soprattutto tra gli addetti ai lavori.
«La questione non è codice rosso o meno. La reale questione è arrivare al più vicino ospedale per avere un minimo di aiuto. – spiega infatti Enrica Sciullo – Chi arriva ad un qualsiasi pronto soccorso è perché ha un bisogno di salute, è perché la postazione 118 più vicina non è disponibile, è perché non è facile aspettare un soccorso in emergenza da soli. Siamo ospedale di area particolarmente disagiata, per i tempi di percorrenza, per via delle avverse condizioni meteorologiche, perché i collegamenti sono complicati e vogliamo parlare della condizione delle strade? Siamo zona sismica, qualcuno si è posto il problema della sicurezza e della gestione dell’emergenza in Alto Molise? Quanto si dovrebbe aspettare per un soccorso? Un pronto soccorso ha un costo legato alle professionalità presenti oltre che alle tecnologie. – continua la portavoce del comitato – I codici sono solo uno strumento di lavoro soggetto a valutazione continua. In una rete dell’emergenza il pronto soccorso di area disagiata ha motivo di esistere. In un’ottica di risparmio, certo, non abbiamo diritti anche se questo è da dimostrare, e certo questi discorsi me li aspetto da chi non vive in queste terre non da chi le rappresenta. aggiunge, riferendosi proprio alla proposta di Di Lucente – A tagliare i servizi sono bravi tutti ed è facile parlare di ciò che non si conosce. È costruire che è difficile, con poche risorse. Inoltre non ho mai sentito né visto il consigliere regionale alle manifestazioni in favore della tutela dei servizi sanitari in Alto Molise. Credevamo fosse stato eletto per tutelare queste terre, ma spesso si sbaglia anche a votare».