SCHIAVI DI ABRUZZO – «Continua indisturbato lo scempio del nostro centro storico. In due anni la Diocesi di Trivento e la parrocchia di Schiavi di Abruzzo hanno prima ristrutturato uno stabile, di fronte alla Chiesa di San Maurizio, dopo aver rimosso tutto il vecchio intonaco e riportato a vista le antiche pietre hanno ben pensato di rintonacare tutto e verniciare l’intero stabile di rosa; adesso, dopo mesi di lavori al tetto principale della chiesa stessa, illuminati da chissà chi, hanno deciso di tingere parte della chiesa ottocentesca in giallo. Ricordo che entrambi i fabbricati insistono su una piazza probabilmente medievale. Ringrazio di vero cuore queste menti illuminate e chi da sempre permette tutto questo, in primis la Soprintendenza di Chieti e l’ArcheoClub Schiavi di Abruzzo».
Con questo post polemico pubblicato su Facebook, l’agronomo Giampaolo Di Biase, che ha regalato al suo paese due web cam proprio al fine di esaltarne le bellezze paesaggistiche e architettoniche, accende il dibattito sui lavori di restauro della chiesa madre di Schiavi di Abruzzo. Gli interventi vanno avanti da mesi e mesi e in questi giorni è stata dipinta di giallo, una sorta di colore crema, la facciata orientale dell’edificio sacro. Una scelta probabilmente dettata dal fatto che anche il Municipio, attaccato alla chiesa stessa, è stato ristrutturato negli anni scorsi e dipinto con la stessa tonalità cromatica. Un colore non propriamente adatto ad una chiesa, secondo Di Biase, che balza all’occhio ancor di più perché nella stessa piazza la casa canonica è stata dipinta di rosa salmone. Scelte cromatiche opinabili, ma che non sono le sole stranezze che si vedono in paese, dove probabilmente non c’è un piano colore e quindi ciascuno si sente autorizzato a dare alla propria casa la tonalità che crede. E così si vedono in giro case gialle, rosa, verdi, celesti, addirittura arancioni o bicolori. Una sorta di pagliacciata cromatica che mal si concilia con lo status di piccolo comune montano. La nuova amministrazione comunale farebbe bene ad interessarsi anche di questo.
Francesco Bottone