«Il salto sul carro del vincitore, perlomeno di quello annunciato, è un’antica tradizione nazionale. Alle volte, però, il trasformismo raggiunge vette impensabili persino per gli italiani. È il caso di una piccola ma paradigmatica cittadina balneare abruzzese al confine con Pescara, Montesilvano. Cinquantatremila abitanti, famosa per i palazzi giganti che schermano la vista del mare, a fine mese il comune vota per il rinnovo del sindaco e del Consiglio; e quando Matteo Salvini si è materializzato qualche sera fa per l’ennesimo comizio ha trovato ad attenderlo un numero impressionante di facce illustri della politica locale. Solo che un bel po’ di loro militava, fino a pochi mesi, giorni o minuti fa, nel Pd, o da quelle parti. Già, perché quel che resta della sinistra e del centrosinistra cittadino sta passando in blocco alla Lega e, in misura minore, a un centrodestra a trazione fortemente salviniana» scrive Maurizio Di Fazio su L’Espresso.
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