FROSOLONE – Fumo lento e acciaio, tabacco e limature, radica e forgia, preziose arti artigiane distante un migliaio di chilometri che si incontrano e si fondono. E capita così che una mastro pipaio del Nord Italia finisce per “forgiare” una pipa dedicata ai rinomati coltelli di Frosolone.
«Questa è una di quelle storie che merita di essere raccontata» esordisce l’agronomo e apicoltore di Schiavi di Abruzzo, Giampaolo Di Biase, che ha fatto da cicerone nell’Alto Sannio, nei giorni scorsi, ad alcuni amici del Pipa Club di Bologna.
«Nei giorni scorsi ho avuto il piacere di portare a visitare la mia terra, l’Alto Vastese e l’Alto Molise, l’antico Alto Sannio, al Maestro Alberto Bonfiglioli, uno dei migliori mastri pipai al mondo e ad alcuni membri del suo Pipa Club di Bologna. – spiega Di Biase – Abbiamo fatto tappa, oltre che a Schiavi di Abruzzo e Agnone anche a Frosolone. Lì Alberto Bonfiglioli ha incontrato un altro grande Maestro, Rocco Petrunti, rinomato coltellinaio la cui fama si estende oltre i sacri confini. Tra una chiacchiera e l’altra succede che Rocco dona tre vecchi ciocchi di radica da pipa, che stranamente aveva in laboratorio, ad Alberto. Alberto allora decide di realizzare, con i suddetti ciocchi, tre pipe uniche, marchiate Frosolone non destinate alla vendita, una la regala al sottoscritto in riconoscenza all’ospitalità, una la spedirà a Rocco a Frosolone e la terza verrà estratta a sorte tra i partecipanti alla gita alla scoperta dell’Alto Sannio. Il grande cuore di due artigiani con la A maiuscola».
Francesco Bottone