AGNONE. Apprendere quali i rischi legati alle maggiori calamità naturali e al tempo stesso saperle fronteggiare. Questa la mission del campo scuola dell’Associazione nazionale Carabinieri – Nucleo di Agnone che da lunedì scorso ospita trenta ragazzi dagli 11 ai 16 anni. Ieri tra le tante personalità a far visita nella sede di Croce Sant’Angelo, un ex carcere situato lungo la provinciale che collega Agnone a Belmonte del Sannio, Giuseppe Coduto del Servizio nazionale formazione dell’ufficio ed integrazione che ha anticipato alcune importanti novità.
“Da quest’anno, attraverso una direttiva firmata dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte – ha esordito Coduto – sarà introdotta la settimana nazionale della Protezione civile, un grande festival dove tutti i cittadini, le imprese e le istituzioni saranno chiamati a manifestare la loro appartenenza al sistema nazionale di Protezione civile. Tuttavia – ha rimarcato – a mio avviso, la cosa più importante, è quella che dal prossimo anno la Protezione civile verrà introdotta nelle scuole grazie ad un protocollo d’intesa sottoscritto dal Ministro dell’Istruzione e dal Capo de nostro Dipartimento, Angelo Borrelli. E’ questa una occasione importantissima che darà la possibilità ai nostri ragazzi di ogni ordine e grado di conoscere i rischi dei fenomeni naturali e antropici e al tempo stesso affrontarli. Questo sta a significare – ha concluso Coduto – che forse tra qualche anno avremo un’Italia maggiormente resiliente”.
Tra i presenti anche il tenente-colonnello Salvatore Falvo, capo sezione Sanità legione Carabinieri Abruzzo e Molise intervenuto sulla “Funzione dell’Arma dei Carabinieri nelle calamità naturali”. Direttore del campo scuola, fortemente voluto dal cavalier Mario Petrecca, Pasqualino De Mattia che ha tenuto a ribadire l’impegno ventennale dell’Associazione nazionale Carabinieri Nucleo di Agnone. “Ad agosto spegneremo le venti candeline, un traguardo senz’altro significativo, fatto di impegno e tanto sacrificio, che nel corso degli anni ci ha visto essere presenti sulle maggiori calamità naturali del Paese per aiutare, supportare e alleviare le sofferenze delle popolazioni. Non potrò mai dimenticare l’esperienza vissuta a San Giuliano di Puglia, una di quelle che ti segna e al tempo stesso non riesci a cancellare – ha aggiunto De Mattia –. Oggi a questi ragazzi cerchiamo di trasmettere le nostre conoscenze a 360 gradi con l’augurio che domani potranno dare continuità al lavoro intrapreso dal nostro Nucleo nel lontano 1999”.