AGNONE – Trenta bambini di età compresa dagli 11 ai 16 anni stanno dando vita al Campo Scuola dell’ANC –Protezione Civile – di Agnone. Cappellini rossi e magliette gialle con su scritto “Anch’io sono la protezione civile” tutti per vivere un’esperienza che porta i ragazzi a stare lontano da casa, dalle comodità e dagli affetti familiari per un’intera settimana da trascorrere fra tantissimi impegni. Il responsabile Mario Petrecca con i suoi collaboratori ha organizzato l’evento nei minimi dettagli grazie anche alla collaborazione del Generale Sergio Testini. E tutti insieme vivono come se si fosse in una vera caserma sottoposti a disciplina militare fatta dall’alza bandiera del mattino, con l’inno di Mameli, alle marce, alle escursioni, alle visite guidate presso la Compagnia dei Carabinieri e nei distaccamenti della Polizia e dei Vigili del Fuoco di Agnone con giornate fitte di impegni comprese di convegni e riunioni. Fra i trenta giovani partecipanti anche due ragazzini iraniani i cui genitori sono nel progetto Sprar di Agnone. Il Rotary Club della cittadina altomolisana ha stretto intesa con l’ANC – Protezione Civile – affinché i giovanissimi prendessero più confidenza con i loro coetanei. “Due bambini iraniani – spiega il presidente del Rotary agnonese, Piero Pescetelli– figli di profughi, sono al campo scuola della Protezione Civile in Agnone per favorire l’integrazione e la normalizzazione dei rapporti di convivenza con gli ospiti stranieri”. “Mohammed ha 14 anni e Walid 13 – ci dicono dal Campo Scuola- hanno frequentato entrambi la prima media ad Agnone e sono entusiasti di vivere questa esperienza”. I fratelli appartengono ad una famiglia che conta otto figli avuti dal loro padre con due mogli. Sono stati a Rocca di Papa, comune in provincia di Roma, per circa un anno e poi dal gennaio di quest’anno sono giunti ad Agnone nel progetto Sprar del Comune. Una storia triste fatta di guerra e fughe. “I due ragazzi –continuano dalla Protezione Civile- sono nati a Damasco in Siria dove il loro papà era titolare di una officina elettromeccanica distrutta insieme alla casa dove abitavano nel corso di un bombardamento. Fuggiti dalla Siria si rifugiarono in Libia dove l’uomo riprovò senza successo a riaprire una officina. Quindi nel 2017 giunsero in Italia nel centro di Rocca di Papa. Poi l’arrivo ad Agnone dove stanno cercando di integrarsi il più possibile”. Quella del Campo Scuola è una bella occasione per stringere nuovi affetti e vivere nuove esperienze da parte dei ragazzi. Perché si sa che i bimbi, i ragazzi, per stringere amicizia non fanno differenza di razza o religione o colore della pelle come spesso erroneamente fanno invece gli adulti.
Vittorio Labanca