BELMONTE DEL SANNIO – Spostano i fuochi pirotecnici per la festa dell’Addolorata, il parroco per protesta non esce in processione.
Il singolare episodio di cronaca ha avuto come teatro la piccola comunità parrocchiale di Belmonte del Sannio. In occasione delle feste dedicate all’Addolorata il parroco e il comitato feste, in qualche modo legato alla amministrazione comunale, sono entrati in rotta di collisione. Motivo della disputa la scelta del luogo dal quale far esplodere i fuochi pirotecnici. Negli ultimi anni i fuochi, quelli classificati da giardino, sono stati accesi in un luogo in prossimità del campanile della chiesa madre. La scelta del luogo era motivata dal fatto che si trovava in posizione elevata rispetto all’abitato e dunque i fuochi erano ben visibili da tutto il paese. Qualcuno però ha avuto da ridire: troppo rumore, troppo fumo, carte e materiali incombusti che ricadevano sporcando le strade circostanti. Il caso, negli anni scorsi, è finito addirittura in Prefettura. Dal Palazzo del Governo hanno ribadito che trattandosi di fuochi di “categoria 5” non c’è bisogno di autorizzazioni particolari da parte delle autorità, basta farli esplodere rispettando le normali norme di sicurezza assicurando l’incolumità dei presenti. Poi succede che cambia l’amministrazione comunale e cambia anche il posto scelto per fare esplodere i fuochi pirotecnici. Infatti ieri i “botti” sono stati accesi davanti alle scuole. Una scelta che ha scatenato infinite polemiche in paese. «Complimenti per l’ottima scelta dei fuochi pirotecnici . Solo 18 ore prima dell’apertura delle attività didattiche i fuochi pirotecnici a Belmonte del Sannio si eseguono davanti al portone della scuola», ha commentato infatti l’ex assessore comunale Dalio Mastrostefano. Il cambio di luogo ha prodotto anche conseguenze più concrete di un semplice post di protesta su Facebook. Infatti il parroco, don Francesco Martino, ha celebrato la messa in onore dell’Addolorata, ma non ha tenuto l’omelia e soprattutto non è uscito in processione. Ha dichiarato ai fedeli di non sentirsi bene, ma in realtà il suo gesto è stato una protesta plateale nei confronti di quello che considera un «sopruso» nei suoi confronti. La processione è uscita comunque, perché i fedeli hanno portato in giro per le strade del paese la statua dell’Addolorata, ma , sembra incredibile, senza parroco, senza un sacerdote che la coordinasse e in qualche modo la rendesse un rito ufficiale. «Non è stata una processione, ma una passeggiata folkloristica. – precisa infatti don Francesco Martino, contattato dalla nostra redazione – Hanno usato un atteggiamento prevaricatorio nei miei confronti: arbitrariamente hanno deciso di accendere i fuochi pirotecnici in un posto diverso da quello solito e tra l’altro questa decisione mi è stata comunicata solo poche ore prima dell’evento da due consiglieri comunali. Se l’amministrazione comunale vuole decidere anche sulle questioni normalmente appannaggio della parrocchia e dunque del parroco allora si facesse da sola anche le processioni. Mi assumo tutta la responsabilità di questa mia scelta, – chiude don Martino – che andassero anche dal vescovo, che mi mandassero via, non è un problema. Comunque sull’intera vicenda presenterò un dettagliato esposto alle autorità competenti».