AGNONE. Appena i sindaci del territorio lo hanno chiamato in causa, ha risposto subito presente all’appello. Giovanni Di Pilla, già esponente del Pci e consigliere regionale, è stato dirigente all’istituto Neuromed e manager di lungo corso della sanità pubblica. Dopo aver guidato la Asl numero 1 di Agnone con buoni risultati, ha accettato l’incarico nel Lazio, a Tivoli, dove fu indicato dall’allora governatore, Piero Marrazzo. Nei giorni scorsi Di Pilla, insieme a Gianfranca Testa, ha presenziato un incontro a Palazzo San Francesco promosso dai primi cittadini di alto Molise e alto Vastese che gli hanno chiesto di sposare la causa del Caracciolo. “Vorrei esprimere il mio pensiero sull’ospedale e la sanità dell’alto Molise che ho avuto il piacere di gestire qualche anno fa con risultati da tutti ritenuti eccellenti quando questo territorio aveva una sua autonomia e poteva utilizzare una quota del fondo sanitario regionale che non superava il 4/5% – sottolinea Di Pilla -. L’ospedale di allora con cento posti letto e tutte le specialità attive anche in forma ambulatoriale costava meno di 20 milioni di euro e tutta la Asl non più di 30. L’ospedale di area disagiata, marginale, impervia che già allora indicammo tale – prosegue – deve rimanere a tutti i costi per poter derogare dai parametri e standard nazionali e regionali e non deve essere trasformato in struttura di comunità come viene indicato. Bisogna vincere la rassegnazione che sento in giro sull’ineluttabilità di una deriva che sta smantellando il servizio sanitario in un territorio, il quale, ormai, è a rischio scomparsa visti i dati demografici anche a causa di ciò”.
Di Pilla: “L’ospedale di Agnone deve conservare lo status di area disagiata”
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