PETRELLA TIFERNINA – Per contribuire a risolvere l’annosa questione legata al sovrappopolamento dei cinghiali, che costituiscono una vera emergenza per le coltivazioni e per la incolumità degli automobilisti, il Consiglio comunale di Petrella Tifernina (CB) nella serata di venerdì 13 dicembre 2019 , su proposta del sindaco Alessandro Amoroso, Vice Presidente della Provincia di Campobasso, molto attento alla problematica, dopo aver interessato le Istituzioni regionali ed aver partecipato all’ultima manifestazione davanti Palazzo Chigi indetta dalla Coldiretti, ha approvato il regolamento per l’istituzione “Meno cinghiali – Petrella Tifernina”.
«Il regolamento, senza precedenti in Italia, demanda alla Giunta comunale la facoltà di determinare un premio in danaro per la squadra di cacciatori che abbiano abbattuto il maggior numero di cinghiali nel comune di Petrella e nel comprensorio. – spiegano dal piccolo centro molisano – La squadra di cacciatori che dimostrerà , tramite registri vidimati dall’ATC, di aver soppresso più ungulati nella stagione venatoria in atto, nei comuni di Petrella Tifernina, Castellino del Biferno, Montagano, Matrice e Lucito, si aggiudicherà il trofeo».
«Il fenomeno in questione ha raggiunto grandi dimensioni, purtroppo – afferma il primo cittadino di Petrella, Alessandro Amoroso – l’obiettivo è che l’iniziativa possa essere da stimolo alle istituzioni romane nel prendere provvedimenti a carattere emergenziale e possa contribuire a ridurre la presenza di cinghiali presenti sul territorio di Petrella e dintorni».
Al di là dell’effettiva efficacia del provvedimento approvato dal Comune molisano, evidentemente ancora da testare, è interessante sottolineare l’inversione di tendenza e l’assoluta novità introdotta con questa sorta di meccanismo premiale: non si chiede più al cacciatore di abbattere cinghiali a proprie spese, senza avere nulla in cambio, ma si prevede una sorta di remunerazione, o meglio un incentivo, un “premio” appunto. Un timido segnale di attenzione nei confronti della categoria da sempre bistrattata dei cacciatori. E soprattutto il passaggio da un approccio meramente ludico-ricreativo rispetto alla caccia, ad una più seria visione di gestione faunistico-venatoria.