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  • “La storia delle storie”, di scena la 60esima edizione del presepe vivente di Agnone

    AGNONE. Sessant’anni di presepe vivente. E’ la Natività di Agnone la più longeva del Molise che torna nel giorno della grande Vigilia per scaldare i cuori e lanciare messaggi alla società civile. Una peculiarità che da sempre contraddistingue l’evento organizzato dal Cenacolo Culturale Camillo Carlomagno più volte balzato agli onori dei media nazionali e internazionali grazie ai temi di forte attualità proposti. Quest’anno la rappresentazione dal titolo “La storia delle storie” verrà messa in scena in Piazza Unità d’Italia appena dopo la Ndocciata. “Sarà una emozione unica – afferma Giuseppe De Martino a poche ore della rappresentazione –. Se oggi Agnone e l’Alto Molise sono conosciuti in Italia e all’estero è anche grazie a questo presepe vivente fortemente voluto sessant’anni fa dai padri Cappuccini e in particolare da padre Aldo Parente”. Un compleanno speciale insomma che in oltre mezzo secolo di rappresentazioni ha visto la partecipazione di centinaia e centinaia di giovani. “Sarebbe bellissimo poterli riabbracciare tutti. E’ un invito che faccio tramite l’Eco, chissà non ci ascoltino” ci dice Giorgio Marcovecchio che nel 1959 iniziò a scrivere i testi e non ha più smesso. “Sarà una edizione particolare – riprende Peppino De Martino, in arte Peppè – che vedrà il presepe vivente di Agnone coinvolgere gli spettatori presenti nella piazzetta antistante la chiesa della Madonna di Costantinopoli”. A sessant’anni dalla prima edizione, De Martino cita i suoi maestri, il dottor Camillo Carlomagno e padre Aldo Parente. “E’ grazie ai loro insegnamenti se oggi siamo ancora qui per continuare un’opera sociale capace di coinvolgere i nostri ragazzi”. Impossibile non domandargli quale edizione ricorda in maniera particolare. “Vi dico la verità – risponde Peppè – sono legatissimo a tutte perché ognuna ha saputo sprigionare emozioni uniche, se proprio devo citarne una, allora dico quando facemmo nascere Gesù nero (Antonio Melom, ndr) rappresentato da un bambino africano ospite in una struttura gestita dalla dottoressa e missionaria Lisetta D’Onofrio”. Tuttavia la lista sarebbe lunghissima. Intanto Marcovecchio e De Martino, avvertono: “E’ arrivato il momento di passare la mano, invitiamo chiunque voglia continuare questa tradizione a farsi avanti. Il nostro invito è rivolto soprattutto ai giovani”. La rappresentazione della sessantesima edizione del presepe vivente di Agnone si svolgerà appena conclusa la Ndocciata.

    L.Pellegrini

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