ATESSA – Abolizione delle zone per la caccia al cinghiale, ArciCaccia: «Tutti devono poter abbattere, non solo le squadre».
Il presidente provinciale dell’associazione venatoria, Angelo Pessolano, entra nel dibattito in merito alla variazione del regolamento sul prelievo degli ungulati.
L’ipotesi di modifica del regolamento per il prelievo dei cinghiali, con la paventata soppressione delle zone assegnate in via esclusiva alle singole squadre, sta animando il dibattito nel mondo venatorio abruzzese. Ad oggi, infatti, il territorio è stato suddiviso in zone e ciascuna di essere è assegnata in via esclusiva ad una squadra di cinghialai. Solo quella squadra può cacciare in quella zona. Una zonizzazione accettata dai cacciatori solo dopo aspre polemiche e forme di protesta. Si arrivò addirittura ad uno sciopero dei cacciatori, con alcuni capisquadra che non formalizzarono l’iscrizione. Ora tra le proposte sul tavolo c’è appunto la cancellazione di queste zone assegnate, per tornare a cacciare come si faceva anni fa, ovunque si voglia.
«Io credo che nell’area vocata alla presenza del cinghiale vadano bene le zone assegnate, – spiega Angelo Pessolano, (primo da sinistra in foto, ndr) presidente provinciale ArciCaccia Chieti – mentre nell’area non vocata (quella costiera, ndr) va data possibilità a tutti di abbattere il cinghiale anche al singolo, non solo con le squadre. Quindi fare cacciare con le squadre da settembre a tutto gennaio, poi da febbraio a fine agosto caccia di selezione e selecontrollo, sempre a seguito di censimenti e relativi piani di abbattimento. L’importante è fare lo stesso nelle zone chiuse ovunque esse siano».
Proposte che saranno portate in dibattito oggi, alle ore 18, presso il municipio di Atessa (CH), nell’ambito dell’incontro convocato dai sindaci del Comitato per la Tutela e la Valorizzazione ambientale del Sangro-Aventino-Frentano per affrontare il problema dell’emergenza cinghiali.
La riunione vedrà anche la partecipazione dell’assessore regionale all’Agricoltura Dino Pepe, di alcuni dirigenti dell’Ispra e della Polizia provinciale nella persona del comandante Antonio Miri.