Una Consultazione Popolare per abbattere un confine maledetto
Non c’è più tempo né spazio per alcunchè: le Aree interne di montagna, al confine tra L’Abruzzo e il Molise hanno pagato un prezzo altissimo alla politica disonorevole che 50 anni fa decise di dividere le due Regioni.
È ora di tornare all’antico.
Non spariranno i molisani o gli abruzzesi. Emiliani e Romagnoli ben convivono in un’unica regione
Il Molise uscirà dalle ristrettezze finanziarie dovute, per lo più, all’abnorme costo delle strutture regionale e provinciale, rispetto al numero dei residenti.
L’Abruzzo, riunificato al Molise, e in prospettiva alle Marche, potrà avere un ruolo più incisivo nel panorama regionale italiano, dove dominano le grandi regioni.
Ci vorrà del tempo, ma prima o poi quel confine maledetto sarà abbattuto dal Governo Nazionale per ovvi motivi di riordino dello Stato che tenga conto dei costi e dei benefici di una equa organizzazione.
Ma il tempo che ci vorrà è, comunque, troppo lungo per Aree Interne come quelle dell’Altosannio (Almosava) la cui desertificazione procede a valori esponenziali.
Pertanto, è arrivato il momento che la popolazione venga chiamata, attraverso una Consultazione Popolare, ad esprimersi in merito alla permanenza o meno di questa divisione tra Abruzzo e Molise. In particolare, in presenza della dura posizione del Governatore Frattura tendente a difendere l’autonomia regionale Molisana : l’Alto Molise deve potersi esprimere circa la sua volontà a restare agganciato a questa fasulla Regione o se, viceversa, intenda chiedere che essa sia soppressa o, in alternativa, chiedere di essere aggregato all’Abruzzo.
Enzo C. Delli Quadri