“Frate Indovino”, il mensile di cultura religiosa e popolare diretto da frate Daniele Giglio dedica una intera pagina alla Pastorale di Agnone, la tradizionale messa in onore alla Madonna delle Grazie. L’appuntamento è all’alba del 21 novembre. Lo speciale a cura di Francesco Imbimbo evidenzia come la celebrazione, che gli agnonesi definiscono il Piccolo Natale, ha radici antiche risalenti a metà dell’Ottocento. In particolare la tradizione religiosa fu voluta dagli artigiani che in questo periodo dell’anno si spostavano verso la Daunia e le altre zone della Puglia per vendere le loro mercanzie, soprattutto prodotti realizzati in rame. Così ogni 21 novembre, appena terminata la messa delle 6, dopo aver ricevuto la benedizione della Madonna e ascoltato la commovente melodia della Pasturella (composta dal musicista Filippo Gamberale 1825 – 1904), gli artigiani del posto si inoltravano lungo i tratturi per far rientro ad Agnone, se tutto andava bene, alcuni giorni prima di Natale.
La profonda religiosità degli agnonesi – scrive ancora Imbimbo – non poteva conciliarsi con il lavoro di commercio ambulante, che li teneva lontano dagli affetti familiari per lunghi periodi. Di qui la necessità di anticipare la festività del 24 dicembre, appunto definito il Piccolo Natale. Solitamente la festa della Madonna delle Grazie si accompagna alla prima nevicata dell’anno con la quale la Madonna se mètte ru mande, cioè il manto, narrano gli abitanti del posto. Fino al 1984 la celebrazione si svolgeva nella piccola chiesa di San Pietro, la più antica del paese, dopodiché, per questioni di capienza, è stata trasferita dal clero a San Marco Evangelista. L’originalità dell’evento è racchiuso nell’esecuzione della Pastorale agnonese suonata da 15 giovani musicisti.
Le note, che si sposano perfettamente con l’atmosfera natalizia, vengono riproposte poi il 13 dicembre per Santa Lucia (chiesa di Sant’Emidio); il 26 dicembre a San Nicola; il 31 dicembre nella casa di riposo di San Bernardino; il 6 gennaio ai Cappuccini, il 17 gennaio a Sant’Antonio; il 2 e 3 febbraio nella chiesa di San Biase.