«La #Cop24, la conferenza mondiale sul clima alla quale sono stato onorato di partecipare in qualità di segretario della Commissione Ambiente alla Camera dei deputati, mi ha dato modo di incontrare leader, esperti e stakeholder di tutto il mondo. È stato il modo migliore per comprendere al meglio quanto rischia il pianeta e quanto c’è ancora da fare».
Antonio Federico, parlamentare molisano del M5S, commenta il suo impegno in Polonia di questi giorni..
L’appuntamento di Katowice, in Polonia, è servito a scrivere il ‘manuale’ per l’attuazione degli Accordi di Parigi che prevedono un obiettivo: contenere l’aumento della temperatura media globale entro 1,5 gradi Celsius. Per farlo, però, secondo il Rapporto del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite, le emissioni di CO2 vanno ridotte del 45% entro il 2030 e per riuscirci il mondo ha bisogno di cambiamenti rapidi, di vasta portata e senza precedenti in tutti gli ambiti della società: una rivoluzione culturale a cui devono partecipare anche i cittadini.
«Infatti – spiega l’onorevole Federico – dobbiamo smettere di pensare che la battaglia contro i cambiamenti climatici sia una cosa lontana, che non riguarda ciascuno di noi. È invece qualcosa correlata ai nostri comportamenti quotidiani. Abbiamo la possibilità di fare del bene al pianeta anche quando scegliamo come raccogliere e dove conferire i rifiuti, quando acquistiamo un’auto o quando scegliamo un mezzo di trasporto. L’Italia, come detto, è sulla via del cambiamento e il Molise deve dare il suo contributo. Dal punto di vista delle rinnovabili, sia tramite eolico che fotovoltaico e idroelettrico, la nostra regione ha raggiunto già ottimi risultati, ma tanto può e deve essere ancora fatto. Il Molise deve migliorare in termini di efficienza energetica, ma soprattutto in termini di mobilità dato che viaggiamo ancora su treni diesel e non elettrici aumentando le emissioni di C02. Inoltre bisogna lavorare sul ciclo di rifiuti, perché venga superata la cultura dell’incenerimento che aumenta la produzione di CO2 e causa emissioni di sostanze inquinanti nell’aria. Bisogna lavorare insieme e farlo subito. Ce lo ricordano gli effetti causati dalle attività dell’uomo sul clima a cui stiamo già assistendo: inondazioni, stravolgimento della biodiversità, riscaldamento globale, migrazioni e desertificazione. Quindi in ballo c’è la vita di milioni di persone. Insomma, bisogna cambiare marcia e l’Italia lo sta già facendo. In questo senso è stato un piacere e un onore incontrare il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa e condividere con lui le scelte che il governo italiano sta mettendo in campo contro i cambiamenti climatici. Il Ministro ha confermato la volontà dell’Italia di uscire dal carbone entro il 2025, ha annunciato sostegno ai Paesi in via di sviluppo in termini di trasferimenti tecnologici e finanziari, ha confermato l’adesione dell’Italia agli Accordi di Parigi. Per tutto questo anche in Parlamento stiamo lavorando ad un piano che metta da parte le fonti fossili verso una concezione di energia rinnovabile e sostenibile. Solo con l’impegno di tutti riusciremo a superare l’emergenza e a tutelare l’ambiente, la salute e le generazioni future».