CAPRACOTTA – Aida Romagnuolo a Capracotta per la pezzata ha affrontato ai microfoni di Teleaesse il tema della viabilità in Alto Molise. Tema fondamentale dal quale derivano, a cascata, il problema della rarefazione dei servizi essenziali e quindi dello spopolamento, effetto finale e al momento inarrestabile di tutti i fattori precedenti.
«Le pare giusto che per arrivare nei centri montani del Molise si debbano attraversare strade al limite della percorribilità?» ha chiesto il direttore del giornale on line Fabrizio Fusco e la consigliere regionale ex Lega ha risposto decisa: «E’ sconcertante. Queste strade sembrano delle vere e proprie mulattiere, abbiamo quasi ovunque, in Molise, una viabilità da terzo mondo, ma certo qui in Alto Molise la situazione è drammatica. Se oggi ci troviamo in questa condizione è per una precisa responsabilità della politica, non ci possiamo nascondere dietro un dito. Non sarà colpa della nuova amministrazione, che si è insediata da un anno, ma a mio avviso un segnale per l’Alto Molise poteva essere dato dalla maggioranza di centrodestra guidata da Toma. Perché la viabilità e le infrastrutture sono i prerequisiti per far girare l’economia di tutta la regione. Evidentemente fino a questo momento la politica regionale ha pensato ad altro. La nostra regione è piccola, ha pochi chilometri di strade e proprio per questo si potrebbe intervenire efficacemente sul comparto viabilità anche con risorse relativamente contenute. Ma, ripeto, la politica ha altri interessi e affronta altri temi evidentemente. La viabilità è sicuramente una priorità, insieme alla tutela del lavoro e alla sanità, che è al momento un vero disastro. Sono queste le tre urgenze del Molise, spero che la politica e la maggioranza si decidano a metterci mano quanto prima».
E anche Micaela Fanelli del Pd è stata presente, nei giorni scorsi, a Capracotta per la festa della pezzata, l’evento clou del turismo in Alto Molise, con almeno quindicimila presenze ad ogni edizione. E sempre ai microfoni di Teleasse la consigliere regionale di centrosinistra ha commentato: «Non è semplice organizzare un evento di questa portata, in un contesto di estrema difficoltà come quello che si registra in Alto Molise e che però accomuna tutte le aree interne d’Italia, non solo quelle della nostra regione. Il 25 per cento della popolazione italiana, il 60 per cento dei Comuni, si trova a vivere nelle aree interne e marginali. E’ questo un problema che va ricondotto ed affrontato in un’ottica nazionale, ma direi ancor di più europea. Ci vuole un’inversione delle politiche nazionali ed europee a favore dei diritti di cittadinanza: mobilità, sanità e scuole. Se riesci a mantenere qui servizi di base riesci anche a rilanciare le imprese e il turismo e ad interrompere il fenomeno dello spopolamento. In Molise abbiamo una cecità atavica nei confronti delle aree interne. Bene rilanciare in Consiglio regionale la legge sulle aree interne, benissimo favorire la strategia nazionale aree interne, ma attenzione ora a come si spendono le risorse stanziate. Il Molise ha bisogno di connettività e connessione, solo così riusciremo a valorizzare quest’oro verde, l’ambiente e l’enogastronomia, che è la caratteristica principale del Molise. Il Consiglio regionale è all’opera, ma occorrono atti concreti, subito».
Aree interne abbandonate, Romagnuolo: «La politica regionale ha altri interessi»
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