«Un progetto nato dal basso e cresciuto sul territorio per la rigenerazione delle aree interne italiane». Rossano Pazzagli, docente dell’Unimol, annuncia con queste parole il rinnovato avvio delle attività culturali e politiche della “Scuola dei piccoli Comuni“, di cui lo stesso professore è direttore scientifico. Oggi pomeriggio, alle ore 17, nella sala consiliare del Comune di Castiglione Messer Marino, sarà infatti presentato ufficialmente il programma del nuovo ciclo 2025/2026 della Scuola dei Piccoli Comuni.

Si tratta di un ormai rodato format incentrato sul binomio formazione e pratiche per le aree interne. Perché probabilmente è solo dall’approfondimento intellettuale e scientifico, affiancato dalla condivisione laboratoriale di buone idee e prassi amministrative, che può prendere forma e coscienza il sentimento di legittima rivalsa che dovrebbe animare le politiche e le strategie di rigenerazione delle cosiddette aree interne. Un cambio di passo, ma anche di narrazione, di approccio intellettuale appunto, al di là della retorica sull’ineluttabilità dello spopolamento o del “borghismo” commerciale.
Ripartire dalle comunità locali, dai loro bisogni, dai diritti esigibili perché lo dice anche la Costituzione repubblicana. Questo è uno degli obiettivi della Scuola dei piccoli Comuni, che, con le sue perseveranti attività intellettuali, ha acceso il faro dell’attenzione e della sensibilizzazione dell’opinione pubblica nazionale sulle terre di confine tra Abruzzo e Molise, quella “terra di mezzo” che forse nessun Tolkien racconterebbe, perché è materia e competenza di noi cronisti di montagna, e che è assurta quasi a modello emblematico dell’efferato intento politico di marginalizzare e far spopolare un intero territorio in ossequio all’illogica logica dei numeri e della contabilità.

Oggi pomeriggio, dunque, la presentazione del terzo ciclo di incontri, con la partecipazione della sindaca Silvana Di Palma, del professore Pazzagli, del direttore della Bcc Abruzzi e Molise, Fabrizio Di Marco, e di Mariano Nozzi, direttore Cia Abruzzo e presidente dell’associazione “Ruralità e solidarietà”.

«Un percorso pensato per amministratori, operatori locali e cittadini che credono nel futuro delle aree interne come luoghi di innovazione, comunità e sostenibilità. – commentano gli organizzatori – Un momento di confronto e collaborazione per continuare a costruire insieme il futuro dei nostri territori». Nel corso di questa edizione saranno affrontati gli argomenti agricoltura, volontariato, energia, beni culturali, sovracomunalità, mobilità in rapporto al ruolo che possono giocare i Comuni ai fini della rigenerazione territoriale.
Francesco Bottone