ROMA – «Oggi la Camera dei Deputati ha approvato una mozione di maggioranza, di cui sono il primo firmatario per il MoVimento 5 Stelle, a tutela delle aree interne, il cuore dell’Italia, la sua parte forse più genuina».
A darne notizia l’onorevole Antonio Federico, proprio mentre il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, è in visita in una delle zone interne d’Italia, l’Alto Molise.
«Parliamo di zone montane, aree rurali, piccoli centri che si estendono sul 60 per cento del territorio nazionale, accolgono il 22 per cento della popolazione e interessano il 52 per cento dei Comuni italiani trovando nel Molise un esempio delle difficoltà ma anche delle potenzialità che queste aree offrono al Paese. – continua il parlamentare molisano – Innanzitutto bisogna ricordare che in Bilancio, per rafforzare la Strategia nazionale per le aree interne, sono stati stanziati 60 milioni di euro per il 2021 e 70 milioni di euro per il 2022 e il 2023 a cui si sommano 30 milioni l’anno, dal 2020 al 2022, per interventi di sostegno alle attività economiche, artigianali e commerciali. La Strategia delle Aree interne, attivata negli anni scorsi, coinvolge 1.061 Comuni e circa 2 milioni di abitanti con 72 “aree progetto”, tra cui Matese e Fortore, che riguardano welfare, sociale, economia. Con la mozione approvata oggi rendiamo questi interventi strutturali, ma non solo. La mozione impegna il governo ad avviare un Piano nazionale per i piccoli comuni, le aree rurali e montane che interviene su scuole, trasporto pubblico, dissesto idrogeologico, lotta ai cambiamenti climatici, riuso dei beni immobili e contrasto al consumo di suolo, stanziando 2 miliardi di euro ogni anno per i prossimi 5 anni. Prevede di differenziare il sistema fiscale di queste aree per favorire investimenti pubblici e privati, la nascita di nuove imprese, il contrasto alla desertificazione commerciale e l’abbandono di servizi pubblici, ma prevede anche benefici fiscali per le micro-attività, dai rifugi ai centri di educazione ambientale e agevolazioni per l’acquisto e la trasformazione degli immobili. Previsti, inoltre, adeguamenti normativi per garantire ai residenti i servizi primari e la revisione dei criteri per il mantenimento dei presidi ospedalieri e scolastici senza prescindere dai criteri di qualità, sicurezza e sostenibilità. Infine la mozione punta a mettere in rete i piccoli centri attraverso strumenti normativi e amministrativi grazie ai quali le comunità possano esprimere le proprie potenzialità ed erogare servizi migliori ai cittadini. Tutto questo per garantire a ciascuna area del Paese il rispetto dei principi di uguaglianza, universalità ed equità sanciti dalla nostra Costituzione».