«La condivisione del documento è fondamentale per creare un movimento che dal basso arrivi alle istituzioni preposte alla riorganizzazione sanitaria. Per questo, sarà opportuno coinvolgere quanti più Comuni possibili, insieme a tutta la popolazione».
E’ il commento del vicesindaco di Agnone e medico ospedaliero di lungo corso proprio al “Caracciolo”, Giovanni Di Nucci, che nelle ultime ore ha preso parte ad un incontro con Giovanni Di Stasi, onorevole ed ex Presidente della Regione Molise, Candido Paglione, sindaco di Capracotta ed ex assessore all’Agricoltura nella Giunta Di Stasi e Giuseppe Puchetti, sindaco di Larino.
«Durante la riunione, – spiegano dall’amministrazione comunale di Agnone – si è discusso riguardo al documento sulla riorganizzazione della sanità territoriale, già presentato e approvato in aula a maggioranza nello scorso Consiglio comunale di Agnone. L’obiettivo è quello di arrivare ad una massima condivisione del piano tra i vari Comuni, per tale motivo si è valutata la possibilità di incontrare anche gli altri amministratori molisani per fare richiesta di adozione del documento». Insomma, massima condivisione, questa è la parola d’ordine sposata dal vicesindaco Di Nucci e dall’intera maggioranza. Strategia condivisa sostanzialmente anche dal primo cittadino di Capracotta, Candido Paglione. «L’occasione del tavolo di confronto – spiegano dagli ambienti della maggioranza che sostiene Saia – è stata fondamentale per ribadire il ruolo importante che i Municipi rivestono in ambito sanitario: i sindaci sono coloro che conoscono al meglio le esigenze sanitarie della popolazione». E sempre i sindaci sono le prima autorità sanitarie sul territorio di competenza. In passato, forse, proprio i sindaci hanno sottovalutato il proprio potere contrattuale e assistito quasi inermi allo smantellamento progressivo ed inesorabile dell’ospedale “Caracciolo” di Agnone. Una tendenza che l’amministrazione Saia vuole con tutte le forze invertire, tanto che il vicesindaco è appunto un medico e l’assessore alle Politiche sociali una infermiera, Enrica Sciullo, da sempre impegnata nella difesa dell’ospedale di area disagiata. «Il progetto di condivisione prevede che nei prossimi mesi, quando le condizioni epidemiologiche legate al Covid-19 lo permetteranno, vengano organizzate manifestazioni in presenza con ampia partecipazione di cittadini e associazioni per sensibilizzare le istituzioni sul tema» chiude la nota dell’amministrazione comunale.