AGNONE. Non faccio promesse ma sicuramente ci sarà il massimo impegno nei confronti dell’ospedale di Agnone. Conosco perfettemanete le esigenze di una struttura di area disagiata perché in passato, in provincia di Salerno, ho avuto il modo di capire e approfondire i problemi anche di tipo orografico. Oggi come si configura il Caracciolo? Un presidio per pazienti di media e bassa intensità causa la mancanza di una terapia intensiva.
Sono alcune dichiarazioni che Oreste Florenzano, direttore generale di Asrem, ha rilasciato questa mattina a l’Eco online dopo aver visitato l’ospedale Caracciolo di Agnone. Accompagnato dal direttore sanitario facente funzione Massimo Catauro, Florenzano ha toccato con mano le carenze strumentali e di personale del presidio altomolisano. Il direttore generale ha visitato anche le moderne sale operatorie ma non si è sblinaciato su un loro possibile impiego futuro. Radiologia datata, nessun posto di rianimazione e altre croniche carenze, i punti rimarcati ai microfoni della nostra testata.
Infine alla domanda sulle eventuali responsabilità del trasferimento dei nonni della Tavola Osca a Venafro come rimarcato dal commissario prefettizio Giuseppina Ferri, Florenzano preferisce bypassare, ma allo stesso tempo annuncia, a microfoni spenti, di avere pronta una risposta scritta per la Ferri.