“Da oggi il direttore generale di Asrem non è più Oreste Florenzano. Per due volte in Aula abbiamo chiesto la rimozione del massimo dirigente dell’Azienda sanitaria del Molise, il cui operato è stato fallimentare sotto tutti i punti di vista. A certificarlo, oltre a numerosi indicatori, è lo stato di salute in cui versano gli ospedali del Molise privi di servizi e sguarniti di personale”.
E’ l’incipit della nota stampa a firma dei sei consiglieri regionali del M5S che commentano così la fuoriuscita del manager partenopeo a cui Toma e la giunta non hanno rinnovato il contratto.
“Una gestione disastrosa – rimarcato Greco, Nola, Primiani, Fontana, Manzo e De Chirico riferendosi a Florenzano – che paga errori madornali: dalla mancata realizzazione del Centro Covid alla gestione del 118, passando per il Cup e l’impasse della medicina territoriale, oltre al fallito obiettivo di riequilibrio economico-finanziario. Inoltre, grazie a quanto non fatto, il Molise oggi indossa la “maglia nera” dei Lea (Livelli essenziali di assistenza), senza contare quanto accade nei presidi ospedalieri periferici, dove medici e infermieri sono costretti a fare turni massacranti pur di garantire prestazioni salvavita”.
Ma la lista delle inefficienze registrate sotto la direzione Florenzano è assai lunga, aggiungono i pentastellati e “passa dagli sprechi, vedi ad esempio gli appalti di mensa e sanificazione, fino ad arrivare a come (non) è stata coordinata la pandemia con il mancato rinnovo contrattuale degli ‘Angeli del Covid’. Per non parlare delle numerose esternalizzazioni che hanno fatto lievitare ulteriormente i costi del comparto. Come ribadito più volte – rimarcano – la totale assenza di visione manageriale di Florenzano, che ha agito per conto della politica, meritava di essere interrotta ben prima. Meglio tardi che mai, anche se la mancata proroga del suo contratto non deve trarre in inganno i molisani. Essa arriva alla vigilia delle prossime elezioni regionali con il centrodestra che tenta disperatamente di rifarsi una “verginità” politica”.
In definitiva, a detta dei sei portavoce “si tratta di un mossa disperata che prova a far guadagnare punti ad una maggioranza inetta e incapace di fornire risposte concrete ad una regione sull’orlo del baratro. Infatti, anche con la nomina del nuovo dg Asrem, fino a giugno non cambierà niente in merito all’erogazione di servizi sanitari. Ma almeno si risparmieranno risorse economiche. Intanto monitoreremo se all’ormai ex direttore verranno assegnati eventuali premi di produzione, che riteniamo sicuramente immeritati. A parlare sono i fatti che certificano la messa alla porta di un dirigente che in Molise nessuno mai rimpiangerà”.