RICEVIAMO dalla Fdercaccia Abruzzo e pubblichiamo:
Leggiamo sugli organi di stampa lagnanze del Presidente regionale della Libera Caccia, Antonio Campitelli, che in occasione della manifestazione organizzata dalla sua associazione venatoria ha dovuto rilevare l’assenza delle altre Associazioni venatorie abruzzesi.
Innanzitutto vogliamo congratularci con lui e la sua organizzazione per aver organizzato in poco tempo l’evento che ha portato a Pescara un buon numero di cacciatori, il che dimostra come il mondo venatorio sia fortemente scontento ed arrabbiato per l’incertezza, tutta abruzzese, del rispetto delle leggi che regolamentano l’attività venatoria.
Il malcontento che ormai rasenta l’esasperazione è, a nostro avviso, responsabilità unica e totale dell’Ufficio Caccia della Regione Abruzzo che, unica in Italia, porta avanti il progetto della chiusura della caccia nel mese di settembre, in barba alle leggi nazionale e regionale, oltre a contrazioni di periodi di caccia nel mese di gennaio.
Responsabilità che vanno ripartite tra l’Ufficio Caccia e l’Assessore regionale Dino Pepe che nelle sue ultime dichiarazioni ufficiali a mezzo stampa ha dichiarato che la responsabilità (del ricorso del WWF ) è della Consulta regionale, la quale ha suggerito il rispetto delle leggi sopra citate, precisando che lui era favorevole alla apertura unica al 1° di ottobre.
A Campitelli, riguardo le sue affermazioni sull’assenza delle altre Associazioni alla manifestazione, suggeriamo una attenta disamina dei fatti, perché non si capisce come possa affermare di aver invitato tutte la Associazioni venatorie regionali quando, almeno così è per la Federcaccia, non sono state né contattate né invitate.
Correttezza vuole che se voleva condividere con altri l’iniziativa, i comportamenti dovevano essere altri.
Prova ne è che anche le principali Organizzazioni agricole sono state assenti, probabilmente non ne hanno saputo niente.
Ribadiamo che la nostra Organizzazione fa i complimenti alla Libera Caccia per aver organizzato un buon evento che ha messo in luce le mancanze della Regione Abruzzo e che la nostra assenza è dipesa unicamente dal fatto di non essere stati invitati a partecipare e di conseguenza non conoscevamo né luoghi, né tempi né altro.
Ci auguriamo che il Tar nella discussione del 28 p.v. ci dia la possibilità (la Federcaccia si è costituita in giudizio) di poter integrare la Relazione dell’Ufficio Caccia al Calendario venatorio con i dati necessari per un risultato positivo. Dati che nella Relazione dell’Ufficio sono carenti e insufficienti, e ci piacerebbe accertare con i responsabili politici il perdurare negli anni di tali comportamenti dei soliti noti.