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  • Camperchioli: «Comune e provincia ci diano le strutture adeguate»

    È trascorso appena un mese da quando l’Istituto Omnicomprensivo Giuseppe Nicola D’Agnillo è sorto, a seguito della fusione di tutte le scuole di ogni ordine e grado dislocate nei territori di Agnone, Belmonte del Sannio e Poggio Sannita.

    Ora, quattro scuole per l’infanzia, quattro scuole primarie, una secondaria di primo grado e tre secondarie di secondo grado hanno una sola presidenza ed un unico nome. «Si tratta di un cambiamento epocale» ha affermato Tonina Camperchioli, dirigente scolastico. «Il nostro è il primo istituto omnicomprensivo della provincia di Isernia».

    In passato, in molti si sono opposti a questa unione. Ci spiega perché?
    «Bé, ciò che ha scaldato gli animi è stato il fatto che alla base dei tagli apportati c’è stata la logica de numeri; impostare una riforma strutturale di questa mole considerando solo i calcoli è un qualcosa che va contro una scuola di qualità» spiega la Camperchioli aggiungendo «Tuttavia, gioco forza, ci siamo adattati al cambiamento fronteggiando la situazione. Abbiamo un carico di lavoro maggiore ma questo non importa. L’obiettivo rimane invariato: fornire agli alunni una buona formazione che consenta all’alunno di crescere culturalmente e socialmente».

    Dunque, ci sono dei pro legati alla nascita di questa nuova istituzione?
    «Certo. Questo è un chiaro esempio di massima verticalizzazione. Ora possiamo predisporre una programmazione diversa, un tipo di formazione scolastica che possa essere in grado di superare il limiti presenti finora. Potremmo fornire ai ragazzi un curriculum scolastico verticale».

    Avete già qualche idea per andare in questa direzione?
    «Le idee in cantiere sono molte però è necessario prima discuterne per bene con il corpo docente. Mi viene in mente il teatro, per esempio. Credo che attività come la recitazione possano fungere da collante coinvolgendo gli studenti di ogni ordine e grado».

    Si tratta perciò di creare una nuova identità comunitaria.
    «Chiaramente. Ogni scuola ha alle spalle una sua tradizione e delle peculiarità. Ora si tratta di costruire una nuova identità che accomuni ogni singolo plesso. Perciò, in questa fase, è necessaria una collaborazione tra tutti gli attori coinvolti in questo fantastico spettacolo: studenti, genitori e personale di ogni tipo. Costruire una macchina ben oliata non può che essere un ottimo risultato per noi tutti».

    Ad ogni modo, non saranno solo rose e fiori: qualche difficoltà?
    «Il carico di lavoro è aumentato ma questo non è un grande problema. Riscontriamo qualche perplessità nel conciliare tutte le esigenze degli studenti: si pensi che abbiamo alunni di ogni fascia di età; questo significa rispondere a richieste differenti. Infine c’è un ulteriore complicazione legata all’esiguità del personale» attacca il dirigente. «Pensiamo al personale Ata; a causa dei tagli effettuati, abbiamo perso alcune unità dunque ci troviamo con un numero inferiore di assistenti in confronto a quanto l’utenza richiederebbe. Diverso sarebbe se tutte le primarie e le secondarie di primo grado condividessero lo stesso edificio –chiarisce la Camperchioli. Mi appello al Comune e alla Provincia: facciamo si che i nostri studenti possano avere una degna sistemazione ed allocazione. Da troppi anni si parla di porre fine a questo problema ma finora non è cambiato molto».

    Giovanni Giaccio

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