CAMPOBASSO. “Il Ministro della Salute Speranza non può ignorare i fatti della casa di riposo ‘Tavola Osca’ di Agnone, ennesima struttura per anziani divenuta un pericolosissimo cluster del virus Covid-19 in cui la gestione dell’emergenza ha mostrato numerose ed evidenti criticità”.
Lo rende noto il portavoce al Senato del MoVimento 5 Stelle, Fabrizio Ortis, dopo i fatti degli ultimi giorni che hanno interessato la struttura per anziani: dapprima il contagio, il 3 aprile scorso, di ben ventitré persone tra ospiti, familiari, e operatori della casa di risposo; poi il trasferimento di tredici anziani asintomatici presso l’ospedale di comunità di Venafro SS. Rosario, avvenuto repentinamente, senza adeguata programmazione, nella notte del 6 aprile, dalle ore 22 fino alle 2 del giorno seguente.
Ieri, poi, la terribile notizia della morte di un’anziana, le cui condizioni si sono aggravate al punto da richiedere un nuovo spostamento, da Venafro all’ospedale Cardarelli di Campobasso, senza tuttavia riuscire a impedirne il decesso, il quattordicesimo in Molise dall’inizio dell’emergenza.
Sui fatti di questi giorni – ricorda Ortis – la Procura della Repubblica di Isernia ha aperto un fascicolo d’indagine “per verificare se siano stati commessi reati in danno di persone deboli, relativo sia al cluster all’interno della casa di riposo (per accertarne l’origine, oltre che per appurare eventuali negligenze sulle misure di sicurezza), sia al trattamento degli ospiti, sia al loro trasferimento notturno al nosocomio di Venafro”. Sempre in Procura a Isernia, inoltre, è stato presentato un esposto ad hoc da parte dell’associazione Codacons, volto ad accertare le eventuali responsabilità penali a carico dei gestori dell’ospizio.
Nell’attuale fase – dichiara il senatore – la Regione Molise ha tentennato nell’osservanza delle Linee di indirizzo organizzative dei servizi ospedalieri e territoriali in corso di emergenza Covid-19 fissate dal Ministero della Salute, le quali prescrivevano di “identificare prioritariamente strutture/stabilimenti dedicati alla gestione esclusiva dei pazienti affetti da Covid-19” identificando anche “altre strutture ospedaliere da dedicare alla gestione dell’emergenza non Covid”; inoltre, “laddove non risulti possibile la separazione degli ospedali dedicati alla gestione esclusiva dei pazienti affetti da Covid-19 da quelli non Covid-19, i percorsi clinico-assistenziali e il flusso dei malati devono, comunque, essere nettamente separati”.
Non solo: le case di riposo per anziani, che in Molise ospitano circa 1.800 utenti, “sono diventate – aggiunge il portavoce pentastellato – in alcuni casi, pericolosi focolai infettivi”. A parere del senatore 5 Stelle, la anzidetta circostanza, dato l’altissimo tasso di mortalità nelle persone anziane positive al Covid-19, pone l’obbligo “di mettere in campo azioni urgentissime e severe al fine di scongiurare conseguenze altamente pregiudizievoli a carico delle fasce realmente più deboli ed esposte della popolazione molisana, che senza dubbio sono individuabili negli ospiti delle case di riposo”.
Di qui l’interrogazione a Speranza, nella quale Ortis chiede al Ministro:
- quali urgenti iniziative assumerà, nel rispetto delle indagini della magistratura, al fine di fare chiarezza su quanto avvenuto nelle case di riposo della Regione Molise, oltre che per verificare se sia stata tutelata la salute degli anziani e degli operatori, intraprendendo quindi iniziative di carattere ispettivo negli ospizi sopramenzionati e, infine, accertando in base a quali protocolli le autorità regionali abbiano predisposto i descritti trasferimenti dei pazienti, considerate le discutibili modalità applicate;
- di verificare che l’ASREM, nella pianificazione delle azioni di contrasto al Covid-19, abbia rispettato le suddette Linee di indirizzo organizzative dei servizi ospedalieri e territoriali e, altresì, se siano state applicate correttamente tutte le misure previste a tutela della salute pubblica, in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica;
- quali misure intenda adottare al fine di prevenire analoghe situazioni che potrebbero verificarsi nelle altre case di riposo o nei centri di accoglienza diffusi sul territorio;
- quali urgenti iniziative intenda intraprendere affinché siano garantite misure e forme di assistenza e tutela dei cittadini assistiti nelle già menzionate strutture, affrontando nel migliore dei modi l’emergenza e abbattendo il rischio di contagio e la diffusione incontrollata del Covid-19;
- infine, se non intenda attivarsi nelle sedi di competenza – conclude Ortis – affinché sia assicurata la qualità dell’assistenza e della tutela del cittadino per una fruibilità delle prestazioni di assistenza sanitaria in piena sicurezza in ogni struttura”.