BELMONTE DEL SANNIO – Il senatore Luciano D’Alfonso, già presidente della Regione Abruzzo, ha presentato una interrogazione a risposta orale al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti avente ad oggetto la chiusura al traffico del viadotto Sente.
Di seguito il testo della interrogazione:
Premesso che:
il viadotto Sente, uno dei più alti in Italia, realizzato tra i Comuni di Belmonte del Sannio (IS) e Castiglione Messer Marino nel periodo 1974-1977, collega le regioni Abruzzo e Molise lungo la ex Strada Statale 86 “Istonia”;
con Ordinanza n. 77 del 13/09/2018, prot.12886, la Provincia di Isernia ha disposto la “chiusura al transito del viadotto Sente – Longo”;
la suddetta Ordinanza parla chiaramente di “estrema pericolosità” e il passaggio sui tre rischi riscontrati è chiarissimo: 1) a causa delle elevate pressioni di contatto è probabile la formazione di un cuneo di distacco o sulla sella gerber o sul baggiolo già parzialmente frantumato con conseguente perdita di appoggio; 2) attesa la significativa altezza delle pile e la lunghezza delle campate, in caso di sisma anche di non elevata intensità, spostamenti non in fase delle testepile e del terreno di base possono causare perdita di appoggio e crollo dell’impalcato; 3) in caso di riattivazione dei movimento franoso una pur modesta traslazione della pila a sostegno della quarta e quinta campata, provocherebbe parimenti una perdita di appoggio e crollo dell’impalcato;
la chiusura del viadotto costringe i cittadini a percorrere itinerari alternativi più lunghi e tortuosi e, di conseguenza, obbliga gli stessi a sostenere maggiori costi di trasporto, con notevoli disagi per raggiungere i plessi scolastici, le strutture sanitarie e le aree industriali del chietino e del vastese;
come affermato nella lettera che il sindaco di Castiglione Messer Marino (Chieti), Felice Magnacca, ha inviato agli organi competenti, a seguito della notizia della imminente chiusura del ponte Sente, il giorno 18 settembre 2018, “la decisione della chiusura per impossibilità della Provincia di Isernia alla manutenzione, è di fatto sentita dalla nostra comunità come un ulteriore ostacolo alla cura della salute e dell’istruzione, se solo si considera ad oggi, la chiusura e il pessimo stato della altre strade provinciali di accesso alla Val di Sangro e alla costa Vastese (rif. SP 152, SP 162 interrotta per frana dal 2015, SP 212, SP 198)”; il Sindaco ha dunque espressamente richiesto “in via d’urgenza e senza dilazione alcuna, che vengano attivate le procedure per il passaggio alla gestione Anas Spa, la quale può attivarsi sin da subito per la manutenzione necessaria del ponte Sente”;
considerato che:
come riportato dagli organi di stampa, il 26 settembre 2018 si è riunito, su impulso del Prefetto di Isernia, Fernando Guida, un tavolo di confronto tra le province di Isernia e Chieti per l’esame delle infrastrutture viarie che collegano i comuni dell’Alto Molise e l’Abruzzo dopo la chiusura del viadotto Sente conseguente alle verifiche effettuate dopo il terremoto dello scorso 14 agosto con epicentro a Montecilfone (Campobasso) che hanno evidenziato la mancanza di sicurezza per un pilone in particolare;
considerato altresì che:
il Governo, dopo il crollo del viadotto Polcevera nel cuore di Genova, ha posto in primo piano il tema della sicurezza delle grandi opere infrastrutturali, soprattutto di quelle che hanno una vita di servizio superiore a 50 anni;
per queste costruzioni in cemento armato l’obsolescenza strutturale richiede l’individuazione, da parte degli enti gestori, di scenari di contingenza e, nello stesso tempo, la predisposizione di piani di intervento capaci di garantire funzionalità nel tempo ed elevati livelli di sicurezza;
nell’ultimo decennio l’assetto normativo è indiscutibilmente evoluto rispetto alla pericolosità sismica: da ultimo, il terribile terremoto che ha colpito L’Aquila nel 2009 ha dato impulso al rinnovamento del quadro normativo relativo alle costruzioni antisismiche. Ciononostante, appare ancora oggi poco chiaro come sia necessario operare nella fase intermedia tra la costruzione e la dismissione di un’opera;
si ritiene opportuno, pertanto, promuovere una nuova metodologia che preveda, da parte degli enti gestori, una periodica analisi delle condizioni di deterioramento dei manufatti in grado di nutrire il cosiddetto “fascicolo della manutenzione”, ossia un registro composto da apposite schede contenenti la catalogazione di tutti gli elementi geometrici, strutturali e funzionali, da integrare ogni qualvolta si effettuano monitoraggi ispettivi e con i dati relativi agli interventi di ripristino realizzati nel corso della vita di servizio. Il tutto coordinato da un responsabile della sicurezza, appositamente nominato, che, nel corso della vita utile, assicuri la gestione ottimale del bene;
si auspica, inoltre, che nello spirito dell’impiego ottimale della risorsa economica, venga reso obbligatorio per gli enti gestori delle opere l’inserimento di una voce di bilancio dedicata, in relazione alla metodologia indicata;
si chiede di sapere:
quali provvedimenti siano stati adottati o si intendano adottare per garantire un piano di intervento che assicuri funzionalità nel tempo ed elevati livelli di sicurezza dei viadotti e dei ponti ubicati sull’intero territorio nazionale che possiedono la massima priorità di intervento come il viadotto Sente;
se gli obiettivi di ripristino, funzionalità e sicurezza di ponti e viadotti possano essere conseguiti attraverso una costruttiva revisione dell’impianto normativo vigente, che introduca l’obbligo per l’ente gestore di una periodica analisi delle condizioni di deterioramento dei manufatti mediante la realizzazione di un “fascicolo della manutenzione” o di analogo strumento, allo scopo di assicurare la gestione ottimale del bene a tutela della pubblica incolumità.